Attualità

26 Gennaio 1997 a Ercolano ucciso Ciro Zirpoli di 16 anni, ucciso perché figlio di un pentito

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del 27° anniversario dell’assassinio di Ciro Zirpoli, intende ricordarne la figura, mediante il progetto scolastico, di nostra ideazione, intitolato “#InostriStudentiRaccontanoiMartiridellaLegalità”.

La studentessa Giulia Vinci della classe III sez. G del Liceo Scientifico “Filolao” di Crotone commemora Ciro attraverso la narrazione degli eventi cruciali del brutale assassinio.

“”Ciao, Ciro…” Le ultime parole che il povero ragazzo, appena sedicenne, sentì prima di essere sparato dai suoi killer il 26 gennaio 1997. Ciro Zirpoli, era il figlio di Leonardo Zirpoli, affiliato al clan degli Ascione, collaboratore di giustizia nell’aprile del ‘96 insieme ai suoi fratelli Salvatore e Gennaro. Da lì in poi la famiglia subì diversi attacchi da parte del clan, obbligando così Leonardo Zirpoli a ritrattare. Ciro quel giorno si trovava a Ercolano in visita ad alcuni familiari; il pomeriggio si recò a un bar con i suoi amici. Mentre tornava a casa, nel vico Razzolino, venne sparato alla schiena da due uomini in moto. Sembra che Ciro avesse continuato ad avere rapporti con gli Ascione con lo scopo di spacciare droga. Questa fu proprio la sua condanna. La mafia è una realtà criminale che ha causato profondi danni a tutta la società. La presenza di questa associazione criminale ha influenzato lo sviluppo economico e sociale di diverse regioni italiane, compromettendo anche la fiducia nelle stesse istituzioni. Chi ha commesso un simile omicidio non ha avuto nessuna pietà nei confronti del ragazzo, che, probabilmente, che adesso sarebbe vivo e felice. Quello per Ciro doveva essere un pomeriggio come altri; non sapeva, però, che la sua visita avrebbe messo fine alla sua vita. Probabilmente Ciro era ancora troppo giovane per capire come funzionasse questo meccanismo mortale, la Mafia. Un delitto realmente straziante che andrebbe ricordato per tutti quei ragazzi che, per guadagnare un po’ di soldi, mettono la loro vita in pericolo, non comprendendo che quei benedetti soldi a cui aspirano possono essere un’arma a doppio taglio, perché la verità viene sempre a galla.”

Il CNDDU invita gli studenti e i docenti ad aderire all’iniziativa commemorativa inviando i propri elaborati che faranno parte integrante dei nostri contributi. (email: [email protected])

prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU


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