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300 cittadini afghani in arrivo grazie a tre nuovi corridoi umanitari

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L’impegno di Farnesina e Viminale, insieme con organizzazioni della società civile, nel quadro del Piano italiano per la popolazione afghana

Sono in arrivo in settimana in Italia, grazie a nuovi corridoi umanitari, circa 300 cittadini afghani in partenza da Iran e Pakistan.

I primi 9 beneficiari sono giunti oggi a Roma, all’aeroporto di Fiumicino, con volo di linea da Teheran. Un secondo gruppo, di oltre 200 beneficiari, arriverà mercoledì prossimo, 27 luglio, sempre a Fiumicino, con un volo speciale da Islamabad. Un terzo gruppo sarà trasferito con volo diretto da Teheran a Fiumicino giovedì 28 luglio.

I tre arrivi sono il risultato della stretta collaborazione tra istituzioni, organizzazioni della società civile e organismi internazionali nell’ambito del “Piano italiano per il popolo afghano”, nato allo scopo di rispondere alla crisi umanitaria in Afghanistan, con particolare riguardo a donne e minori. Con i trasferimenti aerei di questa settimana si avvia infatti un percorso che prevede il complessivo trasferimento in Italia di 1200 cittadini afghani in condizioni di particolare vulnerabilità e rischio, non solo da Pakistan e Iran, ma anche da altri Paesi della regione.

L’iniziativa costituisce la prosecuzione ideale dell’evacuazione d’emergenza da Kabul condotta nell’agosto 2021, e di numerosi successivi interventi umanitari, con l’obiettico di offrire a ulteriori rifugiati e perseguitati afghani la possibilità di un futuro caratterizzato da dignità e sicurezza.

Il protocollo d’intesa per corridoi umanitari ed evacuazioni dall’Afghanistan coinvolge il ministero dell’Interno e il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, e alcune organizzazioni della società civile: Comunità di Sant’Egidio, Conferenza Episcopale Italiana/Caritas, Federazione Chiese Evangeliche Italiane, Tavola Valdese e Associazione ricreativa e culturale italiana (Arci), in collaborazione l’Agenzia delle Nazioni unite per i Rifugiati (Unhcr), l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Oim) e l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della Povertà (Inmp).

Curati direttamente dalle associazioni, i tre trasferimenti sono stati organizzati superando notevoli difficoltà logistiche e grazie alla collaborazione delle autorità pakistane e iraniane.


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