Putin ha ordinato di farla finita con l’Ucraina
È una situazione surreale, inimmaginabile, ma dei popoli sono in guerra tra loro. Purtroppo.
“Mosca ha rallentato l’offensiva perché ha proposto un negoziato o ha proposto un negoziato perché l’offensiva ha rallentato?”
Antonio Polito, editorialista del Corriere della sera
“Ma credete davvero che l’Ucraina – da sola – possa resistere al rullo compressore bellico della Russia? E credete davvero che spingere Zalesky alla resistenza a oltranza, nell’illusione di poter fronteggiare l’orso russo, sia nell’interesse del popolo ucraino, destinato a subire un terrificante bagno di sangue? Anche tra i civili, visto che Zalesky li ha armati.
Qualche commentatore ha detto che, in questi primi giorni di guerra, Mosca ha seguito una strategia ‘attendista’ proprio per cercare di evitare il bagno di sangue. Verosimilmente non per spirito umanitario, ma solo perchè creare uno Stato fantoccio “dopo” un’immane strage sarebbe più complicato.
Comunque c’è stata un’offerta della 24a ora. Un’offerta di riprendere il filo negoziale. Un’offerta forse falsa, probabilmente strumentale, tesa solo a guadagnare tempo o a ottenere una resa senza condizioni. D’accordo. Ma forse valeva la pena di andare a vedere. Non sapremo mai, così, se era un bluff del giocatore di poker Putin o se c’era qualcosa. Sta di fatto che fino a quel momento la guerra era solo agli scontri iniziali (c’era ancora l’elettricità, le comunicazioni funzionavano e la gente riusciva a spostarsi). Ora invece tutto cambierà. Putin ha ordinato di farla finita con l’Ucraina. E sarà orribile per gli ucraini!
Ma noi contiamo tutto sullo swift! Sarà un deterrente sufficiente per Putin? C’è da sperarlo. Intanto però, effetto boomerang, siamo già entrati in una situazione di crisi energetica…Insomma cos’è meglio auspicare per gli amici ucraini? Dite la vostra…”
Domenico Vecchioni, ambasciatore
Cosa dire?
“La Nato fu provvidenzialmente fondata il 4 aprile 1949 contro l’espansionismo sovietico.
Fu, insomma, una barriera difensiva del mondo libero contro la minaccia del comunismo.
Dopo il crollo del comunismo e la scomparsa dell’Urss, la Nato ha continuato ad esistere e, anzi, si è estesa e rafforzata, pur non esistendo più lo spauracchio contro il quale venne costituita.
La Nato, dal 1993 ad oggi, è diventata, dunque, l’instrumentum regni degli Stati Uniti sull’Europa, includendo, per tale finalità imperiale, oltre il mondo libero, anche l’illiberale e poliziesca Turchia di Erdogan.
Tutto fa comodo, anche i dittatori fondamentalisti islamici. per la potenza statunitense.”
Giancarlo Lehner, giornalista e scrittore, già parlamentare della Repubblica
“Ogni azione va ben meditata. Oggi tutti sventolano la bandiera dell’Ucraina. Putin è il cattivo e gli vengono attribuite ogni sorta di nefandezze. Ho letto, ad esempio, su un importante giornale una ricostruzione giornalistica secondo la quale avrebbe accumulato un impressionante patrimonio personale ottenendo sistematicamente una percentuale dai guadagni degli oligarchi. Leggendo il pezzo, pero’, non sono riuscito a capire quali fossero le prove a supporto. Dico questo non per difendere Putin, sia chiaro, ma per riflettere sul fatto che anche nei momenti più difficili non bisognerebbe mai perdere l’obiettività. La storia recente, infatti, ci ha insegnato come analisi non corrette abbiano creato danni forse maggiori rispetto ai mali che si volevano curare ( Libia e Iraq).
Ad ogni modo, è giusto che ci sia una reazione unitaria di Europa e NATO rispetto a quello che è capitato e ciò in quanto: a) un attacco militare come quello sferrato da Putin non appartiene al nostro sistema di valori; b) nei momenti di crisi internazionale bisogna fare fronte comune come Paese, UE ed Alleanza Atlantica. Il nostro posto è lì. Non c’è alcun dubbio.
Questo pero’ non deve impedire di ragionare cercando di capire quale sia la giusta strategia da mettere in campo. Soffiare sul fuoco di un incendio che rischia di portare alla terza mondiale contro la Russia( e la Cina) ? Oppure cercare con tutte le forze un dialogo ed un accordo? Ogni azione va ben meditata perché ogni errore ha un prezzo in termini di devastazioni e perdite di vite umane.”
Roberto Cota, già parlamentare della Repubblica ed ex governatore della regione Piemonte
In fondo stiamo vivendo una guerra. Quella guerra annunciata più volte, da bambina, che mi terrorizzava e mi faceva ricorrere alle braccia della nonna, lei che di guerra ne sapeva molto. Erano solo supposizioni, ci sarebbe voluto del tempo e poi chissà,si sarebbe potuta evitare.
La guerra “diversa”, impone limiti e privazioni, toglie il respiro e ci consegna a una solitudine fantasma.
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