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Russia – Ucraina Trattative in corso. L’ UE non può accettare un Paese dove c’è un conflitto

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Anna Tortora

Trattative in corso, Putin detta le condizioni, ma ai media piace parlare esclusivamente di guerra.
“Le condizioni di Putin
In una conversazione con Macron, Putin ha chiarito quali sono le sue richieste per fermare la guerra.
1. – Bisogna riconoscere che la Crimea fa parte della Russia;
2. – L’Ucraina dev’essere smilitarizzata e i gruppi neonazisti cancellati;
3. – L’Ucraina deve assume uno status di Paese neutrale.”
Marco Nese, giornalista e scrittore

Sembrano ottime. L’ Ucraina non deve entrare nell’UE in questo momento e non si capisce perché la Von der Leyen lo abbia solo pensato.
“Putin sarà pure il leader più aggressivo del mondo, ma è grazie all’idiozia che si corre il rischio di guerra nucleare.
Mentre le delegazioni russe ed ucraine trattano sulle richieste di Putin – neutralità dell’Ucraina, non Nato e non Ue -,  la von der Leyen, dirottata nella Ue perchè incapace, se ne esce con:
«Vogliamo l’Ucraina nell’Unione europea».
Quando un cattivo viene attizzato da un’idiota, poveri noi…”
Giancarlo Lehner, giornalista e scrittore, già parlamentare della Repubblica

E non si capisce neanche il motivo di uno stato di emergenza in Italia per un Paese che non fa parte dell’UE e della NATO.
“Per me la giustificazione dell’attacco russo a Ucraina per protrarre al 31/12/2022 stato di emergenza Italia è incomprensibile. Lo Stato di emergenza fu proclamato per COVID e non riguarda operatività di forze armate e Protezione Civile, pronte sempre a proprie missioni in Italia e all’estero.”
Oscar Giannino, giornalista

“L’Ue fa acquistare 450 milioni di € di armamenti, dai jet a 18.000 kalashnikov da distribuire alla popolazione di Kiev. L’Italia di Draghi collabora dimenticando l’art. 11 della Costituzione. Ricordo quando LeU, M5S e Pd protestavano contro l’industria delle armi: ne volevano la chiusura e la riconversione. Ora sono clienti.”
Mario Adinolfi, giornalista e scrittore, presidente del Popolo della famiglia

Tutto questo sta avendo un impatto severo sulla conduzione della diplomazia in tutti i settori e offre una lezione oggettiva sull’importanza cruciale di personalità forti nell’elaborazione e nella realizzazione di una politica estera adeguata (noi abbiamo Di Maio agli esteri, più inadeguato di lui nessuno).
Ad esempio, l’India è stata sotto pressione per condannare l’invasione russa, ma finora è stata riluttante a farlo a causa dei suoi legami di difesa e diplomatici collaudati con Mosca.
Il Cremlino ritiene le sanzioni e le violazioni come gli ultimi contorcimenti di un aspro conflitto.
“Il drammatico momento che stiamo vivendo, suscettibile di sviluppi inimmaginabili, il tenue filo di speranza legato a un possibile cessate il fuoco, che potrebbe spezzarsi a ogni istante, i rischi reali che la guerra possa degenerare nella dimensione atomica, tutto questo suggerirebbe ai dirigenti europei grande determinazione (ovviamente), ma allo stesso tempo anche senso di responsabilità, ragionevolezza e visione politica. E invece sentiamo la von der Leyen dichiarare: l’Ucraina  subito nella UE! Pura benzina sul fuoco. Ben sapendo peraltro che il paese non risponde ancora ai canoni democratici richiesti per l’adesione, un paese dove è stata silenziata l’opposizione filorussa e dove sono stati conculcati i diritti delle minoranze nel Donbass. Ben sapendo inoltre che l’UE non può accettare un paese dove è in corso un conflitto, perchè importerebbe quel conflitto all’interno dell’Unione. E poi non ha nemmeno il potere di fare una simile dichiarazione,  che spetta al Parlamento europeo e al Consiglio. Non paga, ha anche dichiarato che l’UE invierà ai combattenti ucraini “armi letali”, aggiungendo un inutile aggettivo  per impressionare la platea (ma le armi sono sempre letali…). Altra benzina sul fuoco,  che non aiuta certo il popolo ucraino.
Poi c’è Stoltenberg, Segretario Generale NATO, che se ne va al confine russo-lituano a mostrare i muscoli, quasi a sfidare Putin, che teme proprio i missili Nato ai confini della Russia. Iniziativa che non aiuta il popolo ucraino, che sarebbe la prima vittima se la Russia decidesse di utilizzare armi atomiche “tattiche” , limitate cioè al teatro di guerra.
L’obiettivo assolutamente prioritario oggi  è conseguire almeno un cessate il fuoco, una tregua, un inizio di negoziati non sotto le bombe. Bisognerebbe quindi adottare iniziative che vadano in questa direzione, non in quella opposta. La Cina faccia ragionare il suo amico Putin, Biden faccia ragionare il suo amico Zelensky, l’UE si faccia promotrice  di una grandiosa iniziativa di mediazione, convocando una conferenza internazionale di pace, dove si mettano sul tavolo le ragioni degli uni e degli altri, in una cornice di garanzie internazionali.  E la von der Leyen si astenga dal fare altre dichiarazioni.  Richiamate piuttosto in servizio Angela Merkel!”
Domenico Vecchioni, ambasciatore

Comprendere i motivi di questo odio verso la Russia e di questo amore incondizionato per l’Ucraina sembra quasi materia per un film.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.