22 Novembre 2024
PoliticaPolitica Estera

Russia – Ucraina. Zelensky non potrà vincere

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Anna Tortora

“Credo che gli sponsor dei due belligeranti dovrebbero intervenire sui rispettivi “protégés” con molta maggiore enfasi e determinazione, spargendo fiumi d’acqua e non taniche di benzina.
La Cina, in particolare, dovrebbe far capire a Putin che l’occupazione dell’Ucraina potrebbe significare, non il suo trionfo, ma la sua irrimediabile perdita. L’Ucraina potrebbe diventare il suo Vietnam! Le durissime sanzioni europee inoltre rimarrebbero, portando alla rovina la debole economia russa, con conseguenti sconvolgimenti sociali. Con il rischio per Putin di essere considerato un criminale di guerra, messo al bando dalla comunità internazionale. Fargli capire insomma che è suo precipuo interesse negoziare, prima di trovarsi in un vicolo cieco, prima di doversi confrontare con la NATO, con conseguenze imprevedibili anche per il suo Paese. E fargli capire che questa guerra, da lui provocata, comincia a dare parecchio fastidio alla Cina stessa e alla sua economia!
L’Europa, dal canto suo, dovrebbe far intendere a Zelensky che non dovrebbe  spingere il suo popolo verso il sacrificio supremo, pur sapendo che non potrà vincere. Gli ucraini hanno dimostrato di sapersi battere con coraggio, dignità e determinazione. Ma ora devono sacrificarsi tutti sull’altare dell’esaltazione patriottica? Non sarebbe  molto più saggio cercare ora di salvagaurdare la popolazione, evitandole morti, sofferenze e esodi biblici? Bisognerebbe chiedergli se sia consapevole che le armi portano ulteriori distruzioni e morti e che l’intervento della NATO – da lui tanto auspicato – farebbe scoppiare la terza guerra mondiale.  E’ questo che vuole?
E poi siamo sinceri, al di là della retorica. Questa non sembra tanto una guerra della democrazia contro la dittatura. L’Ucraina in effetti è lungi dal rispettare i parametri che le permetterebbero una piena e immediata adesione all’UE. Guerra a parte, le ci vorrebbero anni di riforme prima di raggiungere il famoso ‘”acquis communautaire”.  Questa mi sembra piuttosto una guerra che ha a che vedere col concetto di sicurezza. L’Ucraina si sentirebbe al  sicuro solo in seno alla NATO, la Russia si sentirebbe al sicuro solo con una Ucraina neutralizzata. E’ lì che bisogna lavorare per cercare una qualche forma di compromesso. Risolto il problema della sicurezza, anche le questioni di frontiera e di tutela delle minoranze potrebbero trovare una qualche forma di soluzione.
Insomma i due contendenti dovrebbero prima riconoscere i reciproci torti  e poi cominciare a discutere delle proprie rivendicazioni e aspettative. Altrimenti il negoziato difficilmente decollerà. E la guerra sarà sempre più atroce. Intanto l’economia italiana va bellamente incontro alla recessione, anche se il presidente Draghi ha parlato diplomaticamente di “rallentamento della crescita”.  No,  purtroppo credo che dopo il Covid, l’economia italiana sia di nuovo nei guai. Guai grossi.”
Domenico Vecchioni, ambasciatore

“Sarebbe oltremodo importante che il Governo mettesse molta attenzione su politiche, meccanismi e controlli per monitorare e rendere anti-economici gli aumenti di prezzo non giustificati dalle dinamiche dei costi.
Ricordiamo tutti i danni che furono provocati dalla non adeguata gestione del fenomeno speculativo in occasione del passaggio all’euro.
Sarebbe il caso di non ripeterli oggi, perché l’esperienza insegna che da certi aumenti poi non si torna più indietro.”
Enrico Zanetti, economista e già parlamentare della Repubblica

Siamo certi che questa guerra sia voluta da tutti?
E, soprattutto, perché la Nato tiene tanto all’Ucraina?
“Perché lo stanno facendo?
Perché 27 Paesi inviano soldati ad esercitarsi proprio ai confini con la Russia?
Perché proprio adesso?
Dovrei forse pensare che bisogna fidarsi degli strateghi della guerra e che mostrare i muscoli con uno come Putin sia la cosa più giusta da fare?
Il mondo ha concentrato sempre di più la ricchezza e di conseguenza il potere decisionale.
Ormai poche menti malate decidono se una guerra è giusta e gli eserciti eseguono gli ordini che ricevono da quelle poche menti malate a cui non importa nulla del destino di milioni di persone.
Forse miliardi di persone.
Il popolo non vuole questa III guerra mondiale!
Mettiamoci nei panni delle donne anziane che lentamente cercano di scappare tra le rovine delle bombe, dei giovani che da un giorno all’altro hanno smesso di frequentare i corsi universitari per andare a combattere o per scappare via, dei bambini che hanno smesso di giocare per avere paura, credete che glie ne importi qualcosa della NATO?
Credete che Zelensky abbia chiesto a qualcuno se ne sarebbe valsa la pena?
È stata mai messa sul campo l’ipotesi di un’Ucraina dentro l’Unione Europea ma fuori dalla NATO?
Io sono assolutamente contrario all’aggressione di Putin in Ucraina ma anche contrario a questa NATO che continua a provocarlo!
Sono un attivista pacifista, voglio la pace come tutto il resto dell’umanità tranne pochi ricchi malati di mente.
Voglio vedere i miei figli crescere, non voglio vedere la loro faccia quando non avrò più parole per rassicurarli.
Dobbiamo ribellarci adesso, non solo contro Putin, ma anche contro questa Europa e questa America guerrafondaia che invece di fermare la guerra la provocano.
Voglio un Governo che abbia il coraggio di dire di NO agli americani.
Un Governo che abbia le palle di dire agli americani che amiamo l’America ma se non offrono a Putin la neutralità dell’Ucraina, usciremo dalla NATO.
Voglio una Unione Europea in grado di uscire dalla NATO vista l’evidente mancanza di controllo democratico.
Voglio la pace.”
Piernicola Pedicini, europarlamentare Verdi


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.