Io Accuso – Il regno della paura e il tradimento delle libertà ai tempi del virus. Il nuovo libro di Massimiliano Lenzi. Intervista con l’autore
Per la mia rubrica IL Personaggio sono lieta di ospitare Massimiliano Lenzi, giornalista e scrittore, che ci parlerà del suo nuovo libro.
Con uno stile arguto e inconfondibile, Lenzi ricostruisce le paure indotte e le libertà sospese durante il periodo di pandemia da Covid 19.
“Io Accuso” richiama subito alla mente Émile Zola. Ma la storia si ripete sotto forme diverse. Lo Stato italiano, con il Covid 19, è diventato autoritario?
” In Italia sono state sospese libertà fondamentali, come il diritto al lavoro, vincolandole all’obbligo vaccinale previsto per determinate categorie di lavoratori e in base all’anagrafe – penso agli over 50. Misure che non andavano prese. Tra i Paesi liberi, tranne l’Austria che l’ha poi sospeso, un provvedimento del genere lo abbiamo varato noi. E non perché non ci fossero alternative di politica sanitaria bensì per scelta politica. Gran Bretagna, Svezia, Spagna hanno scelto modelli diversi e più liberi. In queste ore vedo titoli della stampa italiana sul ritorno alla libertà per le nuove misure annunciate dal Governo giovedì. Si poteva e doveva fare di più, come abolire in toto dal 1 Aprile green pass e super green pass oltre ovviamente all’obbligo vaccinale.”
Sono venuti fuori i cittadini – delatori e dei termini che incutono paura.
“La paura tira fuori il peggio degli uomini e delle donne. In questi due anni di pandemia la paura è stata un sentimento nazionale. Guardare agli altri come pericolo e non come comunità. È cambiato anche il nostro vocabolario, con l’uso dei termini di guerra. Durante il lockdown si sono viste cose inaudite: come la critica feroce a chi andava a correre da solo, magari in spiaggia. Segni di un impaurimento e di un incattivimento della società che resteranno a lungo. Si sono creati dei capri espiatori, come i no vax. Un clima illiberale. Insopportabile.
Quanto e come i media hanno inciso sulla collettività in questo periodo?
“I media hanno scelto di veicolare soprattutto ciò che gli veniva comunicato dalla politica, dal CTS, persino dai virologi. Hanno veicolato più che informato. Si è creata un’informazione di guerra al Virus dove chi non era d’accordo veniva espulso, criticato, ridicolizzato. La stampa anglosassone, per farle un esempio, ha trattato il virus in maniera meno unanime, lasciando spazio anche a letture critiche ed a visioni differenti sulle politiche sanitarie messe in campo per fronteggiare la pandemia. Purtroppo, anche per la nostra storia, in Italia l’informazione è sempre stata equivicina al Potere e non equidistante.”
Viviamo nel conformismo?
“Quelli che viviamo sono i tempi più conformisti della storia recente. E il conformismo è sempre nemico delle libertà. Anche per questo, criticate gente. Criticate.
Ringrazio Massimiliano Lenzi per il prezioso contributo.
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