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Russia – Ucraina. L’Italia è tutto e il contrario di tutto

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Anna Tortora

“Sul fatto che in questa guerra Putin sia l’aggressore e gli ucraini gli aggrediti, non ci possono essere dubbi. Guerra crudele, sanguinosa e cinica. Giusta quindi la condanna internazionale della Russia e la solidarietà corale all’Ucraina.
Tuttavia ci sono delle questioni che non “quadrano” e il cui chiarimento ci aiuterebbe forse a capire meglio la situazione …
– i militari russi rimasti uccisi finora sarebbero tra 7.000 (fonte americana) e 11.000 (fonte ucraina). Ma quanti sono i soldati ucraini caduti? Non si sa. Sono forse invincibili?
– ci hanno assicurato che Putin sia isolato sul piano interno e su quello internazionale. Ora risulta che in Russia Putin non è mai stato tanto popolare e che all’estero può contare sull’appoggio di due colossi mondiali, la Cina e l’India, per far fronte agli effetti delle sanzioni economiche, che invece ricadranno pesantemente sugli europei;
– ci dicono che la resistenza ucraina ha fatto fallire la strategia di Putin basata sul blitzkrieg. Ma qualcuno sa veramente quale sia la strategia di Putin? La guerra lampo comunque sembra la meno probabile, visto che l’Ucraina è un paese grande due volte l’Italia e che non si può certo conquistare in pochi giorni. Non è il deserto del Sinai, che gli israeliani conquistarono in 6 giorni nel 1967.
– i russi fanno “disinformatia” in pure stile sovietico. Ma anche gli ucraini non scherzano, coinvolgendo persino vecchie nonnine patriottiche che avvelenano con allettanti torte di mele i soldati russi (!);
– si dice, ma “l’adesione alla Nato dell’Ucraina non era all’ordine del giorno” e dunque Putin che cosa vuole? Ma allora come spiegare la collaborazione militare tra Nato e Ucraina già in atto da diversi anni?
– gli europei considerano Putin un criminale di guerra e un assassino, ma continuano a importare (Germania e Italia) gas russo,di cui attualmente non possono fare a meno;
Zelensky si rivolge al Parlamento italiano e saprà sicuramente usare i toni giusti per toccare le corde dell’emotività nazionale, facendo con ogni probabilità riferimento alla lotta partigiana e alla resistenza al fascismo. Chiederà quindi una maggiore partecipazione alla sua resistenza, alla sua lotta contro la Russia dispotica di Putin. Ben consapevole peraltro dei rischi di una terza guerra mondiale. Una guerra però che nessuno potrebbe vincere. Nè la NATO, né la Russia e tantomeno l’Ucraina, che anzi sarebbe il Paese maggiormente esposto al diluvio atomico e chimico. Siamo consapevoli di tutto ciò? Dovremmo forse aiutare Zelensky a negoziare con la Russia un cessate il fuoco, una tregua, un armistizio, una pace basata su un compromesso giusto e onorevole. Non spingerlo gioisamente verso l’abisso della distruzione totale del suo paese e del suo popolo.”
Domenico Vecchioni, ambasciatore

Nei fatti…
“Qualcuno fugge dalla guerra per salvare la propria vita è quella dei propri cari, mentre i corrotti salvano i loro milioni. La moglie dì Igor Kotvitsky, ex deputato del parlamento ucraino, è stata fermata sulla frontiera ungherese con 200 chili del contante: 28 milioni di dollari e 1.3 milioni di euro. È abbastanza curioso che il politico nazionalista che militava nel partito Fronte Popolare ed era vicino all’ex ministro degli interni ucraino Avakov in questi difficili giorni per il proprio paese non ha voluto condividere le proprie ricchezze (sicuramente ottenute in modo illecito) con il popolo che si trova in estrema difficoltà. Il presidente ucraino pretende l’aiuto dall’Occidente, ma temo che la gran parte del nostro aiuto, che ci costa parecchio, non arriverà al popolo ucraino, molto probabilmente i nostri soldi finiranno nelle tasche dei politicanti corrotti…”
Nicolai Lilin, scrittore

L’ Italia ormai è tutto e il contrario di tutto.
“Gente che per una vita ha additato con sdegno l’idea della “esportazione della democrazia” come fonte di tutti i mali del mondo e maschera del perfido imperialismo yankee oggi pretende di imporre con le armi, allineata a Stati Uniti e Nato, “le libertà occidentali” alla seconda potenza nucleare del pianeta, e demonizza come traditore e amico dei tiranni chiunque osi sollevare dubbi in proposito.
Gente che per una vita ha predicato che bisogna ‘costruire ponti e non muri’ e bisogna dialogare con tutti, inclusi dittatori sanguinari e tagliagole jihadisti, oggi invoca la deposizione o addirittura l’assassinio di un capo di stato con cui fino a ieri si facevano vertici mondiali e si siglavano trattati.
Gente che per una vita ha giustificato ogni intervento militare statunitense per abbattere regimi considerati nemici dell’Occidente oggi condanna inflessibilmente l’invasione dell’Ucraina da parte dei russi perché viola i confini di uno Stato sovrano …
Viviamo in un grande manicomio popolato da esseri smemorati?
No. Questo è semplicemente il livello di credibilità a cui è ridotta gran parte delle “élites” intellettuali occidentali (chiamiamole ancora così per comodità). Pedine totalmente manipolabili da un regime transnazionale della sorveglianza che impone di volta in volta le sue ‘regole della comunità’.”
Eugenio Capozzi, storico

Una carica di ipocrisia è venuta a galla ma la si vuole nascondere dietro ad un buonismo sciocco.
Molto comodo trovare un nemico grazie al quale ci si può lavare la coscienza.
“Sono favorevole a aiutare in tutti i modi l’Ucraina e Zelensky contro l’invasione. Non sono favorevole all’ingresso dell’Ucraina nella UE. Il continuo allargamento pregiudica la possibilità di costruire una UE più integrata e aumenta il rischio di conflitto diretto con la Russia.”
Carlo Calenda, Azione

Calenda casca dal pero, l’Italia, con le sue mosse errate, è già in conflitto con la Russia.
E una cosa è certa: Nessuno, a parte Draghi, è disposto a fare entrare l’Ucraina nell’UE. Allora c’è da chiedersi, perché armare questo popolo?


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.