Le neutrali Finlandia e Svezia nella NATO. Il papa prega per la pace, ma i “grandi” continuano ad esasperare il conflitto
“Finlandia e Svezia nella NATO sono testimonianza di escalation bellica NATO-USA che UE e Italia non devono accettare. Basta essere subalterni agli USA, la guerra è in Europa,ci vuole una seria iniziativa diplomatica prima che anche un episodio scateni la terza guerra mondiale.”
Luigi De Magistris, magistrato, già sindaco di Napoli
“La Finlandia e la Svezia chiederanno di entrare nella NATO. Decisione in sé certo legittima. Tuttavia vi sembra che , in questo particolare momento politico-militare, l’iniziativa stabilizzi o destabilizzi l’Europa?
In ritorsione i russi hanno già fatto sapere che installeranno nella piccola enclave di Kaliningrad armamenti atomici. Così saranno contente la Polonia e la Lituania, che avranno i missili nucleari moscoviti ‘in casa’.
Gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio in Ucraina di un quantitativo mostruoso di armamenti offensivi, offrendo anche adeguata formazione e addestramento (da remoto hanno precisato, ma chi ci crede..). Vi sembra che questa decisione possa portare sollievo alla popolazione ucraina o causerà ulteriori sofferenze, distruzioni, morte e sangue?
Boris Johnson, piccolo Churchill in sedicesimo, continua a inviare armi e uomini (sotto le mentite spoglie di mercenari) in Ucraina. Vi sembra che questo possa dare una speranza alla riapertura dei tavoli negoziali?
La guerra rischia di allargarsi all’Europa? Non importa, bisogna dare una lezione alla Russia. ‘Spezzeremo le reni alla Russia’! La guerra rischia di diventare nucleare? Non importa, c’è la NATO che ci proteggerà. Noi italiani siamo ben piazzati, ospitiamo numerosi ordigni nucleari (americani) nelle basi NATO del nostro paese.
Lo so, direte che non bisogna confondere, è la Russia l’aggressore e l’Ucraina l’aggredito. D’accordo. Ma di fronte alle atroci sofferenze del popolo ucraino, i leader europei, dovrebbero continuamente rilanciare sul fronte della guerra o non dovrebbero piuttosto porsi come mediatori, portatori di compromesso, fautori del cessato il fuoco, promotori della tregua, all’incessante ricerca della soluzione diplomatica?
La guerra non si ferma con le armi. L’Ucraina non può vincere, la Russia non può perdere. L’irrazionale vento bellicista che soffia sull’Europa ha messo all’angolo persino il Papa, accusato di filoputinismo per il solo fatto di avere auspicato la fine di questa assurda guerra.
Questa, temo, sarà una Pasqua sarà molto triste: vedremo volare più falchi che colombe.
Fino a quando?”
Domenico Vecchioni, ambasciatore
La violenza e l’aggressione hanno preso il sopravvento. Uno scenario molto preoccupante, che viene ignorato, perché all’odio ci si è tristemente abituati.
“L’aggressione vergognosa contro il papa e la Chiesa cattolica per la scelta di dare in occasione della Via Crucis un messaggio inequivocabile di pace e riconciliazione, mettendo fianco a fianco sotto la croce una donna ucraina e una russa, è forse il punto più basso toccato dalla assatanata propaganda bellicista a senso unico che ci martella da settimane.
Si infanga la Chiesa, accusata in spregio a ogni senso del ridicolo di stare dalla parte di Caino contro Abele solo perché osa fare il suo mestiere, proclamare a voce alta il messaggio cristiano di amore e fratellanza, operare per far terminare un conflitto orribile, evitare che si aggravi ulteriormente e catastroficamente, e salvare innumerevoli vite umane.
La si infanga senza pudore per fare il vuoto sistematicamente intorno a ogni voce ragionevole che cerca di fermare il massacro e favorire una trattativa. Per intimidire ogni voce dissenziente che si contrapponga al messaggio unanimistico per la guerra a oltranza, alla demonizzazione senza appello del Nemico, aizzata continuamente dagli apparati occidentali allineati all’amministrazione Biden. Per non far emergere il fatto che alla quasi unanimità dei media schierati in trincea corrisponde, dall’altra parte, una schiacciante maggioranza di cittadini europei contrari all’esasperazione del conflitto, all’escalation, all’invio di armi che la alimenta, alle folli sanzioni che distruggono le economie dei paesi che le adottano, pesando in maniera insopportabile sulle fasce sociali più deboli.
Uno spettacolo di bullismo e censura a cui purtroppo ci siamo abituati con i regimi emergenzialisti degli ultimi anni, ma che non smette di disgustare.”
Eugenio Capozzi, storico
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