Territorio

Melito, appartamenti confiscati alla camorra utilizzati per ospitare minori a rischio e diversamente abili

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Il sindaco Mottola: “Restituire alla collettività gli spazi sottratti dalle organizzazioni criminali è un dovere amministrativo e sociale”

MELITO DI NAPOLI – Nelle scorse ore, il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Melito, Nicola Manganiello, ha pubblicato il bando per l’assegnazione di due beni situati al piano terra di una palazzina del Parco Margherite in via delle Ginestre. Gli immobili, insieme ad altri beni per un valore complessivo di circa 90 milioni di euro, furono confiscati ad Alfredo Cicala, imprenditore del posto e sindaco della città di Melito all’inizio degli anni Novanta, condannato per associazione mafiosa di stampo camorristico. Il bando, che scadrà il prossimo 20 maggio, è stato inviato dall’Ente municipale all’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, alla Prefettura di Napoli e alla Fondazione Polis-Regione Campania, al fine di garantire la maggiore evidenza possibile. “Ci siamo attivati con grande determinazione su un tema sentito, ma che, in passato, non ha goduto della giusta attenzione – ha ricordato il sindaco Luciano Mottola -. L’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità è un dovere amministrativo e sociale. Proprio a tal riguardo, la giunta comunale ha previsto per i beni messi al bando due aree di intervento. La prima riguarderà progetti per il recupero di minori a rischio e la lotta alla dispersione scolastica. La seconda è indirizzata a diversamente abili, con un progetto di integrazione ed inclusione sociale e di tutela delle fasce deboli”. “In sostanza, in quelli che oggi sono appartamenti abbandonati, nei prossimi mesi sorgeranno strutture dedicate in particolare a minori con disagi sociali, ma anche con disabilità, come l’autismo e ritardi motori e cognitivi”, ha concluso la fascia tricolore di Melito.


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