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Covid 19. Convivere con il virus. Confronto tra i maggiori esperti

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Anna Tortora

Nel corso degli ultimi due anni, il rapporto tra i maggiori scienziati si è esplicato a volte come osmosi spontanea, a volte come confronto scottante, ma sempre costruttivo.
“L’isolamento dei positivi è un problema che sollevo da tempo. Bisogna cambiare la regola. Stai a casa finché hai i sintomi e poi puoi uscire mettendoti una mascherina anche prima della negativizzazione del tampone. Diversamente rischiamo la paralisi con milioni in quarantena.”
Matteo Bassetti, infettivologo

“Accade che lavativi seriali, positivi al test COVID19, non lavorino per settimane, sebbene asintomatici. Così si distrugge il Paese.”
Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione San Raffaele di Milano

In risposta a Zangrillo, Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia al San Raffaele di Milano.
“C’è molto trambusto riguardo a un tweet del mio amico Alberto Zangrillo che si esprime sulla durata dell’isolamento con la sua – diciamo così – usuale energia dialettica.
Non voglio neanche sfiorare la polemica sui lavativi che non mi interessa, ma Alberto, forse involontariamente, pone un problema estremamente importante che dovrebbe essere scientificamente all’ordine del giorno e non lo è.
Partiamo da un presupposto: di questo virus, a meno di vaccini miracolosi al momento non in vista, NON CI LIBEREREMO MAI. Potevamo sperarlo nella primavera del 2021, quando non conoscevamo ancora la capacità di questo virus di generare nuove varianti e potevamo sperare in un’immunità di gregge che potesse far fare a questo virus la fine del morbillo.
Ora sappiamo che non è così: con COVID al 99,9% dovremo convivere per l’eternità, come con l’influenza. Diventa dunque importante chiarire un punto fondamentale: per quanti giorni una persona che si è ammalata deve essere isolata?
“Ci sono recenti ricerche che approfondiscono questi aspetti, ma è necessario secondo me impegnarsi in maniera molto intensa nel chiarire i dettagli dell’infettività dei positivi perché questi dati sono a questo punto importantissimi. Ovviamente non possiamo lasciare in circolazione persone contagiose; allo stesso tempo non possiamo permetterci – come società – di privarci del lavoro di troppe persone per un eccesso di precauzione.
Dopo i vaccini e gli antivirali è giunto il momento di capire come unire le esigenze di sicurezza sanitaria con quelle economiche, sociali e culturali del Paese. Come bilanciarle è compito ESCLUSIVO della politica: ma i dati sui quali decidere deve fornirli la scienza.”
Omicron. “È come se fosse un nuovo virus. Chi parla di nuovo lockdown sbaglia, il Paese deve andare avanti”.
Francesco Vaia, Direttore dello Spallanzani


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.