21 Novembre 2024
Attualità

L’Italia, quel Paese che santifica ogni premier tranne uno

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Anna Tortora

L’Italia è quel Paese che si aggrega a ciò che fa più comodo. Basta pensare alla classica solfa del “Ce lo chiede l’Europa”, come se fosse normale poi fare qualcosa perché lo chiede qualcuno o chi per lui.
“Quando sentite: me lo chiede il partito; ce lo chiede l’Europa; lo chiedono i mercati; ce l’hanno chiesto Pippo, Pluto e Paperino; ce lo chiede il senso di responsabilità, la tutela di vecchi donne bambini e freaks, non ci cascate MAI.
Non chiede mai nulla nessuno; è solo che si avverte la necessità di giustificare qualcosa che tutela solo il culo del presunto  richiesto”
Massimo Corsaro, già fatto della Repubblica

“Ho avuto un lungo e cordiale incontro oggi in Sardegna con Matteo Salvini. Abbiamo esaminato e approfondito la situazione politica.
Le nuove dichiarazioni di Giuseppe Conte – contraddistinte da ultimatum e minacce – confermano la rottura di quel “patto di fiducia” richiamato giovedì dal Presidente Mario Draghi e alla base delle sue dimissioni.
Confermano quindi da escludere la possibilità di governare ulteriormente con i 5 stelle per la loro incompetenza e la loro inaffidabilità.
Con il consueto senso di responsabilità, abbiamo dunque concordato di attendere l’evoluzione della situazione politica, pronti comunque a sottoporci anche a brevissima scadenza al giudizio dei cittadini.”
Silvio Berlusconi, Forza Italia

“Non partecipiamo al teatrino di Conte, Letta e Di Maio. Faremo quello che serve all’Italia.”
Matteo Salvini, Lega

“Solo in Italia la normale, banalissima caduta di un governo (il quale resta – purtroppo – sempre in carica e nella pienezza delle sue funzioni finchè non si insedia uno nuovo) viene associata ad una enorme disgrazia, ad uno sconvolgente cataclisma, ad una sciagura biblica.
Il fatto è che gli italiani danno troppa importanza, troppo potere e troppi soldi al governo (o allo Stato) per cui quando esso è dimissionario – cosa normalissima – si sentono confusi e disorientati. Oddio, cosa sarà adesso di me (e dei miei soldi)?
Eppure i vantaggi di non avere un governo, soprattutto in Italia, sono tanti.
Senza un governo, in quest’ultima legislatura, ad esempio, avremmo risparmiato 20 miliardi di euro (buttati dalla finestra) di reddito di cittadinanza; altrettanti (buttati a mare) spesi per gli enti inutili; salvato oltre 100 mila aziende strozzate dalle restrizioni liberticide di Speranza e affrontato il virus senza isterie e paranoie fuori luogo salvando la salute mentale (e la dignità) di milioni di cittadini; e, probabilmente, anche quella fisica di altre centinaia di migliaia che la nostra fallimentare politica sanitaria si porta sulla coscienza.
Vi sembra poco?”
Gerardo Verolino, giornalista

Chi pensa che il M5S voglia far cadere il governo si illude. Il M5S vuole che il governo rimanga per fare casino aizzando risentimento sociale.
“Sono decenni che ogni primo ministro viene presentato come l’ultima risorsa del paese, come il dito del bambino Hans che tappa il buco che rischia di far crollare la diga. L’Italia vive un fallimento preannunciato da decenni e trova sempre qualcuno che, al PD piacendo, potrebbe salvarla. Ciò è vero in particolare per i capi dei “governi tecnici”: Amato, Ciampi, Dini, Monti, Draghi, ma anche per quelli di sinistra, a partire da D’Alema, Renzi e Letta. L’unico premier che negli ultimi trent’anni appariva facilmente sostituibile era Berlusconi (chissà come mai?).
State tranquilli, morto un premier se ne fa un altro. Raggiunto un fallimento si va veloci verso una ben più grave crisi. L’Italia si nutre dalla sua nascita di crisi ed emergenze insuperabili. E queste lo saranno sempre finché ad essere superata non sarà la madre di tutte le disgrazie: l’Italia stessa.”
Marco Bassani, storico


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.