Quarto, inaugurate oggi le attività delle Case Arcobaleno per l’Autismo, realizzate in due ville confiscate al clan Polverino
Insieme al Sindaco Sabino presenti le Forze dell’ordine, l’Anbsc, la Prefettura di Napoli e l’Ordine dei Giornalisti della Campania
“Con l’inaugurazione delle attività delle due ville confiscate alla criminalità e diventate Case dell’arcobaleno destinate a bambine e bambini colpiti dallo spettro autistico facciamo un altro passo avanti nel lungo cammino della legalità che abbiamo intrapreso fin dal mio insediamento”. È quanto ha affermato il Sindaco di Quarto, Antonio Sabino, Consigliere delegato al Patrimonio e ai Beni Comuni della Città Metropolitana di Napoli, nel corso della cerimonia di inaugurazione delle attività delle Case Arcobaleno per l’Autismo realizzate in due ville confiscate al clan Polverino sul territorio comunale.
“Parte il quarto progetto di recupero sociale di un bene confiscato – ha proseguito Sabino – e la settimana prossima completeremo anche i lavori per il centro sociale per anziani, in un altro bene confiscato e messo a patrimonio del Comune. Ringrazio per la vicinanza e il pieno sostegno istituzionale dimostrato ancora una volta questa mattina dall’Agenzia Nazionale per la gestione e amministrazione dei beni confiscati, rappresentata questa mattina a Quarto dalla Direttrice regionale Daniela Lombardi, la Prefettura di Napoli con la presenza della dottoressa Ida Carbone, le forze dell’ordine presenti e il sostituto procuratore della Dda di Napoli, Giuseppe Visone. La loro presenza, insieme a quella del presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, è la dimostrazione della vicinanza concreta dello Stato a chi, come noi, si impegna su questo tema delicato e importante”.
“E questa presenza – ha concluso il Consigliere Metropolitano delegato – valorizza anche l’impegno profuso dai tanti giovani e dalle tante associazioni che si sono riunite nell’ATI che ha ottenuto l’assegnazione del bene confiscato Casa del Sole per donne vittime di violenza e finanziato per 1 milione e 400mila euro di fondi Pnrr, che ha registrato anche il sostegno politico e l’attenzione del Gruppo consiliare Un’Altra città. Ringrazio, poi, tutti quei consiglieri di maggioranza e la Giunta comunale per la condivisione di questo percorso in tema di legalità e di recupero dei beni confiscati. Un segnale importante per il futuro della nostra città, nel percorso che deve essere irreversibile in tema di legalità”.
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