21 Novembre 2024
Economia

Scenari di sostenibilità digitale. È online il nuovo numero di Infosfera

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 La rivista della rete nazionale dei Digital Innovation Hub di Confindustria

Oggi ben 7 grandi imprese su 10 fanno ricorso a modelli di Open Innovation. A renderlo esplicito prima di altri fu agli inizi degli anni 2000 Henry Chesbrough, titolare della Maire Tecnimont Chair in Open innovation alla Luiss e direttore esecutivo del Garwood Center for Corporate Innovation presso la Haas School of Business presso l’University of California a Berkeley. E proprio lo studioso americano è uno dei protagonisti del nuovo numero di Infosfera, rivista edita dal Campania Digital Innovation Hub e strumento della rete nazionale dei DIH di Confindustria.
Nata nel 2020, Infosfera è espressione della Rete Nazionale dei DIH di Confindustria. Edita dal Campania DIH, è diretta da Edoardo Imperiale e sotto il coordinamento editoriale di Cristian Fuschetto.
Sul crinale che tiene unite innovazione e sostenibilità si intrecciano i contributi che animano la nostra nuova uscita. Il Cavaliere del Lavoro Franco Bernabè sottolinea, per esempio, il potenziale “trasformativo” delle tecnologie pulite. Aspetto messo in luce anche dal direttore Italia di Enel, Nicola Lanzetta, che invita a considerare la nascita di filiere tecnologiche totalmente nuove. Invito che, da un fronte senz’altro diverso, arriva da Umberto Minopoli, Presidente dell’Associazione Nucleare Italiana, che illustra come il nucleare sia una fucina di tecnologie abilitanti anche in ambiti più larghi di quello energetico.
Infosfera, per sua natura, ha la vocazione di allungare lo sguardo anche in terreni non strettamente economici o, comunque, di arrivare attraverso di essi anche lungo i sentieri dell’analisi filosofica e sociologica. Cosimo Accoto, autore di una originale trilogia sulla civiltà digitale, ci illustra alcuni aspetti della filosofia di Industria 4.0, e Antony Elliott, tra i pensatori più influenti al mondo sui temi legati all’impatto sociale delle nuove tecnologie, ci parla della “cultura dell’intelligenza artificiale”. C’è questo e c’è molto altro: dalle innovazioni introdotte da WindTre sulla “digitalizzazione dell’acqua” illustrate da Giacomo Sarti, direttore Business Unit Top & Large di WindTre, al lavoro che player com Tim e Google stanno svolgendo sul Cloud a servizio delle Pmi; dalle novità che sul fronte euroatlantico arrivano dall’iniziativa del Transatlantic Investment Committe, qui illustrate dal suo ispiratore Andrea Gumina, presidente dell’Associazione Amerigo, al mondo sempre in evoluzione dell’agricoltura 4.0 riportato da Federico Maffezzoli, ricercatore dell’Osservatorio Smart Agrifood.  Puntuali e ricche di dati utili a leggere lo scenario dell’innovazione legato alle Pmi e al Mezzogiorno sono i contributi di Salvio Capasso, Responsabile del Servizio Imprese & Territorio di SRM, e di Silvia Petrone e Marco Pini dell’Istituto Tagliacarne. Come sempre, ospitiamo la nota su ricerca e tecnologia a firma di Luigi Nicolais. Il tutto, come sottolinea Maurizio Manfellotto, presidente del Campania DIH, stando sempre dalla parte del cambiamento.
Nelle pieghe del piccolo e medio tessuto imprenditoriale – osserva Edoardo Imperiale, direttore di Infosfera e Amministratore Delegato del Campannia DIH  è facile imbattersi in fenomeni di innovazione nascosta e innovazione latente. Molte aziende fanno innovazione senza saperlo: la capacità di sviluppare soluzioni è talmente connaturata alla routine che diventa invisibile innanzitutto agli occhi di chi le mette in pratica. Se finora questo talento è stato uno dei punti cardine della forza delle nostre piccole realtà, i ritmi e le complessità dettate dalle tecnologie di Industria 4.0 impongono un cambio di paradigma. Oggi tutti sappiamo che dire “si vive sul web” non è più solo una metafora. Dall’ideazione di un prodotto all’erogazione di un servizio, dal collaudo di un macchinario alla logistica, dal tracciamento dei prodotti al monitoraggio dei processi fino all’assistenza dei clienti, non c’è aspetto del business che non abbia acquisito una fisionomia digitale. Oggi o si è digitali o non si è“.
Hanno collaborato al nuovo numero: Cosimo Accoto, Franco Bernabè, Salvio Capasso, Henry Chesbrough, Antony Elliot, Andrea Gumina, Nicola Lanzetta, Federico Maffezzoli, Maurizio Manfellotto, Umberto Minopoli, Luigi Nicolais, Silvia Petrone, Marco Pini, Giancarlo Sarti.
Qui link al nuovo numero di Infosfera 2/2022: http://www.campaniadih.it/infosfera-n-2-22/

Qui link per scaricare il pdf della rivista: SCARICA PDF


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