22 Dicembre 2024
Attualità

Russia – Ucraina. A quasi un anno dal conflitto le evoluzioni delle relazioni internazionali

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Anna Tortora

Il 24 Febbraio 2022, il Presidente russo, Vladimir Putin, invade l’Ucraina.

Da quel giorno si è detto di tutto e di più, in Italia soprattutto si fa a gara a chi la spara più grossa (non bombe, per fortuna).
Pace? Neanche per sogno. Resa degli Ucraini, non esiste.
La pace viene sempre definita in opposizione alla guerra, semplicemente come la mancanza: rischia dunque di apparire una situazione statica, caratterizzata da rassegnazione. In realtà la pace vera non è solo assenza di conflitto: è azione positiva volta a eliminare e risolvere possibili cause di conflitto.
Forse per questo motivo alcuni leader europei non rafforzano l’idea dell’invio di armi all’Ucraina come unica soluzione per la pace. Ad esempio il primo ministro ungherese Orban ha definito l’Ucraina una terra di nessuno e ha affermato che Putin non perderà.
E sulle relazioni internazionali lo storico Eugenio Capozzi specifica : “Mao Ning, portavoce del ministero degli esteri cinese, ha dichiarato che “gli Stati Uniti sono quelli che hanno innescato la crisi ucraina e il principale fattore che l’ha alimentata: hanno continuato a vendere armi pesanti e armi d’assalto all’Ucraina, cosa che ha solo prolungato e intensificato il conflitto”. E ha aggiunto che Washington “deve smetterla di inviare armi se vuol mettere fine al conflitto”.
Da mesi autorevoli commentatori giornalistici, politologi ed esperti di relazioni internazionali cercano strenuamente di convincerci del fatto che la Russia sarebbe isolata, e in particolare che la Cina sarebbe sempre più insofferente nei confronti di Putin, e pronta ad abbandonarlo al suo destino.
Non sembra che i fatti stiano dando loro ragione, anzi. Pechino, messa alle strette, serra le fila con Mosca e fa muro contro Washington. Intanto l’India, pur vicina agli Stati Uniti, ha mantenuto e intensificato i rapporti con i russi. L’Arabia Saudita – storico alleato degli Usa – è sempre più vicina a Putin e si coordina con lui sulle esportazioni petrolifere. E a Brasilia è al potere uno storico amico di Mosca e Pechino, appoggiato dai Dem statunitensi. Mentre sul campo di battaglia le truppe russe hanno consolidato il controllo di gran parte dei territori rivendicati dai russofoni, e possono avanzare ancora. Nonostante 130 miliardi di euro stanziati per Kiev da Washington e alleati europei.
Non c’è che dire, la strategia dell’amministrazione Biden è davvero un capolavoro … E si sono dimostrate davvero pertinenti le analisi dei nostri acutissimi esperti. Che naturalmente, come in altri casi, non hanno mai ammesso di aver detto sciocchezze.”


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.