22 Novembre 2024
Attualità

Iniziativa per ricordare Rossella Casini, vittima innocente della mafia

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ricorda anche quest’anno la figura della giovanissima studentessa fiorentina di psicologia Rossella Casini, condannata a morte dalla ‘Ndrangheta il 22 febbraio 1981, semplicemente perché desiderava redimere il suo fidanzato, appartenente a un clan malavitoso calabrese che invece obbedendo alle logiche perverse del suo contesto contribuì a spezzarle la vita.

La giovane con la sua purezza e fiducia negli ideali dell’onestà sperava di poter cambiare l’animo di chi le stava accanto; purtroppo non è andata così ma il ricordo della sua gentilezza e onestà intellettuale continuerà ad accompagnare tutti coloro che credono nella possibilità di una società diversa e più sana.

Rossella, vittima della faida di Palmi, che in Calabria, nel 1981, stava insanguinando un territorio ben circoscritto nella zona di Reggio Calabria rappresenta uno degli omicidi più raccapriccianti della ‘Ndrangheta. Leggere gli eventi e le sentenze che condussero alla morte la studentessa risulta veramente inquietante e infonde un senso di malinconia profonda: la giovane cercava disperatamente di allontanare il proprio fidanzato, Francesco Frisina, da un imprinting intriso di violenza e omertà, suggerendogli di testimoniare e rivelare i lati più oscuri dei rapporti tra le ‘ndrine Gallico – Frisina e Porpiglia-Condello, ma incontrò la brutalità e la violenza anche della famiglia Frisina, che ne pretese la morte, come racconta il pentito palermitano Vincenzo Lo Vecchio.

Il CNDDU per onorare la memoria di Rossella, propone la lettura / recitazione di un testo ispirato alla sua vicenda “Uccidete la Straniera” e realizzato dalla prof.ssa Daniela Provenzano (CNDDU)

“Rossella: ..Ma io non capisco…..tuo padre ucciso….così come una bestia…….…perché?

Non riesco a crederci…. Mi dispiace Francesco, mi dispiace davvero…ma io ho bisogno di capire (gli accarezza i capelli, lui ha la testa tra le mani)

Rossella (parla tra sé e sé): Devo capire… com’è che uno viene ammazzato così…esce da casa e gli sparano. Cos’è successo? cosa ha fatto per venire ammazzato così, come un cane.. ma io…io… dove sono finita??…e quest’uomo ….di cui mi sono innamorata…chi è??

Chi è veramente Francesco? (lo guarda)

Rossella: Francesco!…. lo so che non è il momento ma noi dobbiamo parlare…io e te…io …..io devo capire

Francesco: Cosa devi capire?!! Cosa c’è da capire…che non sai già…

Rossella: Che so già?!! cosa vuoi dire!?

Francesco: Hai capito…….hai capito tutto…….Brava!! (si alza e se ne va)

Rossella: certo che ho capito…ho capito si!!……Francesco tu te ne devi uscire!!….Tu devi stare con me a Firenze, insieme……. NOI due….insieme siamo una famiglia.

Francesco: Ma tu dici davvero?!! Che sia così semplice??!! Un clic e via…….Sto a Firenze con  te e saluto tutti?? Saluto mio padre……..mia madre…….la mia famiglia!!! Ma sei così ingenua??

Rossella: Ci dev’essere un modo…Francesco……a Firenze sarà diverso, troveremo chi ci aiuta…….questa cosa è troppo grande per noi….. ma insieme ce la possiamo fare.

Ci rivolgiamo alla Polizia, vedrai, vedrai che te ne uscirai…da tutto questo schifo.

Francesco: Ci penserò Rossella…………(Lunga pausa)……….

questo te lo prometto. (si tengono la mano)

2 persone chiudono la scena con un lenzuolo bianco, il lenzuolo cade e rimane sulla scena solo Francesco, dopo 5 secondi precisi si sente un coro di 5 persone che urlano con tono grave per tre volte a distanza di tre secondi. “uccidete la straniera!!!”

Francesco (si tiene la testa abbassata tra le mani alza la testa e dice): Si!! Uccidetela (guardando il pubblico) per tre secondi. Si chiude la scena. Sul palco solo due sedie.”

Il 2 giugno 2019 lo Stato italiano riconosce i meriti di Rossella Casini, per cui viene insignita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della medaglia d’oro al valore civile, con la seguente motivazione: “Studentessa universitaria fiorentina, legatasi sentimentalmente a un uomo rivelatosi successivamente esponente della malavita calabrese, pur consapevole dei gravi rischi, lottò tenacemente per convincere il fidanzato a troncare ogni legame con il mondo criminale, rivelando all’Autorità giudiziaria quanto appreso dallo stesso sulla cosca di appartenenza.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

 


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