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Day after Pd, il rischio di un’emorragia di dirigenti ed elettori

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Pd, area Bonaccini avverte: “Ora dipende tutto da Schlein”.

Un nome ‘storico’ dei dem ha già annunciato l’addio, Beppe Fioroni.  

Il day after è fatto di ovvia delusione, forte preoccupazione e attesa. Così la raccontano all’Adnkronos dalle parti del fronte che ha sostenuto Stefano Bonaccini. Ovvero l’area che fa capo a Lorenzo Guerini, parte dei dirigenti dem da Brando Benifei in Europa alle due capogruppo, l’ampio schieramento di sindaci e amministratori che vedeva il ‘salto’ verso il nazionale a portata ed invece è stato sconfitto.

“Ora dipende tutto da lei”, la neo segretaria Elly Schlein è il mantra di queste ore. E il sottotesto è “dipende da lei” se riuscirà a tenere il partito unito. “La preoccupazione è forte, il rischio di un’emorragia di dirigenti ed elettori è concreto”, si spiega. Un nome ‘storico’ dei dem, per dire, ha già annunciato l’addio, ovvero Beppe Fioroni.

L’attesa è su due piani. Il primo quello organizzativo. Schlein asso piglia tutto o chiederà una collaborazione? “Noi saremo leali, ma non diciamo che la sosteniamo. Noi restiamo a rappresentare un’area consistente del partito che Schlein non l’ha votata. A partire dagli iscritti che hanno votato Bonaccini con 18 punti di distacco”, si puntualizza all’Adnkronos. Ma se Schlein aprirà a una gestione unitaria? L’impressione del fronte Bonaccini è che non sarà questa la strada che verrà scelta dalla neo segretaria. “E noi non chiediamo nulla, non chiediamo certo di entrare in segreteria”.

L’altro piano è quello delle politiche e il primo banco di prova è la linea sull’Ucraina. Schlein si muoverà nel solco della linea Letta o ci sarà uno scarto? L’interrogativo corre tra i parlamentari ‘riformisti’. Se lo chiede Giorgio Gori e dalla risposta che darà la neo segretaria, si vedrà “se il Pd resta il mio partito”. E ci mette anche il tema delle politiche sul lavoro: difesa dei salari o accanto a questo l’attenzione alla creazione di lavoro?

Dice Alessandro Alfieri: “Saremo leali con la nuova segretaria. Lo farò, lo faremo con la forza delle idee che abbiamo portato avanti in questo congresso, quelle di un Pd con un profilo riformista, popolare e rispettoso delle diverse sensibilità”. E avverte: “Certamente sono emerse alcune contraddizioni, a partire dal fatto che ci sono due vincitori diversi tra gli iscritti e tra gli elettori. Molti sono preoccupati anche delle dinamiche che, se non gestite, può innescare l’esito del voto”.

E poi l’appello di Enrico Borghi, che venerdì era alla manifestazione pro Ucraina con Enrico Letta: “Auguri di buon lavoro a Elly Schlein, nuova segretaria eletta del Pd. Grazie a Stefano Bonaccini per lo sforzo generoso e unitario. Le novità di un voto diversificato tra iscritti ed elettori e di cambio di linea politica richiedono sensibilità e intelligenza per tenerci uniti”. (di Mara Montanari)


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