Covid 19. Inchiesta sulla politica di Governo e regioni, una strada senza ritorno
Tempi tristi per i cittadini. L’ inchiesta sulla gestione della pandemia da Covid lascia poco spazio alla libertà, bene inviolabile di ogni essere umano.
“L’inchiesta della Procura di Bergamo sulla politica di governo e regioni alle origini dell’epidemia di Covid non aiuta a far luce sulle gravissime responsabilità di quelle e altre istituzioni nella costruzione di un regime liberticida, ma peggiora la situazione, alimentando la pericolosissima idea di un potere onnipotente che dovrebbe proteggere i cittadini da qualsiasi rischio a qualsiasi costo, anche dirigendone le vite nei minimi dettagli e trattandoli come incapaci di intendere e volere.
È la continuazione in altro contesto di procedimenti giudiziari deliranti come quello che portò in primo grado alla condanna dei membri della Commissione Grandi Rischi della Protezione civile per “non aver previsto” il terremoto dell’Abruzzo.”
Eugenio Capozzi, storico
“La lotta politica in Italia è diventata un reciproco accusarsi di stragi, quanti ne hai uccisi tu col Covid a Bergamo, quanti ne hai uccisi tu nel mare di Calabria.Triste e infame.”
Antonio Polito, editorialista del Corriere della sera
Infatti, questo reciproco accusarsi può portare unicamente in una strada senza ritorno.
“Solo in un Paese intriso di cultura illiberale, qual è l’Italia di oggi, può esistere una magistratura che mette sotto inchiesta un governo per essere stato troppo poco autoritario e liberticida.
Il Conte l andava messo sotto inchiesta, semmai, per aver scimmiottato il regime cinese. O per aver fatto entrare in Italia gli spioni e i militari russi.
Come si fa a dire che la zona rossa avrebbe salvato migliaia di persone? Finiamola con questa storia che la dittatura, nelle sue svariate forme, può essere utile a salvare vite.”
Gerardo Verolino, giornalista
Ma la libertà viene tutelata, difesa?
Voglio concludere questo articolo con una frase di Charlie Chaplin, Discorso all’umanità, nel film “Il grande dittatore”: “Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà!”
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