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Schlein segretaria del Pd. Il disagio del mondo cattolico

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L’assemblea del Pd, riunita al centro Congressi ‘La Nuvola’ di Roma, ha proclamato Elly Schlein nuova segretaria del Pd: un’ovazione – l’applauso è durato oltre tre minuti – ha salutato la sua investitura. Visibilmente ha abbracciato  Stefano Bonaccini, con cui si era sfidata alle primarie, e che poi proposto di votare “come presidente dell’assemblea” e poi il suo predecessore, Enrico Letta.

“Care tutte e cari tutti, grazie – ha esordito -: il primo ringraziamento va a chi si è impegnato per farci solere questo straordinario esercizio di democrazia, che unico partito in Italia svolgiamo, il congresso, le primarie”. Poi, ha aggiunto, “un ringraziamento a tutti coloro che sono andati a votare, più di un milione. Ce l’abbiamo fatta”.
Ora, ha argomentato la neo-segretaria dem, “non vogliamo più vedere irregolarità sui tesseramenti, abbiamo dei mali da estirpare, non vogliamo più vedere capibastone e cacicchi vari.
Su questo dovremo lavorare tanto insieme, ne va della credibilità del Pd, su cui – ha concluso – non sono disposta a cedere di un millimetro”.

Intanto, “C’è posto per i cattolici nel Pd di Schlein”, ha detto ad Avvenire, complice forse una telefonata – non confermata – proprio con la segretaria. Oggi però il tema dei cattolici del Pd è stato riaperto. Lo hanno fatto Graziano Delrio e Paola De Micheli. Il primo arrivando all’assemblea alla Nuvole dice ai cronisti che “c’è preoccupazione” fra i cattolici “è inutile negarlo. Ma non devono esserci pregiudizi”.

“Su molti temi – aggiunge – come sanità pubblica e salario minimo le battaglie sono condivise. Su altri temi ci sono discussioni da fare nel merito”. Mentre De Micheli, parlando del pluralismo dentro il Pd, osserva: “L’idea che l’unità nel pluralismo sia possibile significa dare dignità alle idee di tutti. Il disagio non va sottovalutato, soprattutto quello del mondo cattolico”. Da parte sua, Elly Schlein nel suo primo discorso da segretaria davanti all’assemblea nazionale dem non ha introdotto elementi potenzialmente divisivi. Ha rimarcato l’importanza dei diritti in primis lo Ius Soli, ha rilanciato il ddl Zan, i diritti dei figli di coppie omogenitorialli, i diritti Lgbt+ in generale.

“Abbiamo bisogno di insistere per una legge contro l’odio e la discriminazione, è il minimo sindacale in Europa. Su queste discriminazioni – osserva Schlein – non dobbiamo dormire la notte. Anziché prendersela con Peppa Pig, bisogna garantire i diritti ai figli delle coppie omogenitoriali, una società più giusta è la più sicura, perché non lascia indietro nessuno”. E nel passaggio sull’Ucraina nel confermare il sostegno a Kiev, Schlein parla di pace, tema sentito dal mondo cattolico, così: “La pace non è una parolaccia anzi per noi a sinistra deve essere un’aspirazione quotidiana, una mobilitazione costante. Ma deve essere una pace giusta. Non si può essere equidistanti da chi è stato aggredito e da chi ha aggredito”.


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