La tradizione per la transizione: è nata ad Arezzo l’Associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico (PRIS): c’è anche Amalfi
Omaggio ai custodi dell’agricoltura tradizionale ed eroica dei nostri territori più belli: è nata ad Arezzo l’Associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico, PRIS nel suo acronimo. Dalle Colline Vitate del Soave (VR) agli Oliveti terrazzati di Vallecorsa (FR), dal paesaggio della Bonifica Leopoldina in Valdichiana (AR) ai limoneti di Amalfi (SA), dalle Colline di Conegliano Valdobbiadene paesaggio del Prosecco Superiore (TV) al Paesaggio Agrario della Piana degli Oliveti Monumentali di Puglia (BR), dalle Terre di Gresta (TN) al Paesaggio policolturale del Mandrolisai i vigneti di Atzara e Sorgono (NU), dal Paesaggio della bonifica romana e dei campi allagati della piana di Rieti (RI) fino ai muretti a secco che contraddistinguono le coltivazioni tradizionali sull’Isola di Pantelleria (TP), passando per la Fascia olivata tra Assisi e Spoleto (PG) e il paesaggio policolturale di Trequanda (SI): 25 dei 27 paesaggi rurali storici iscritti al Registro Nazionale si costituiscono ufficialmente in Associazione.
Presente alla sottoscrizione il Sindaco di Amalfi, Daniele Milano: la Città costiera sarà sede nel corso del 2023 del primo evento pubblico di livello nazionale che vedrà protagonista la neo-costituita Associazione.
L’iniziativa arriva a seguito del primo Congresso dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico tenutosi a Firenze nell’autunno del 2021 e della firma del Protocollo di Intesa firmato a Roma, presso il MiPAAF, a luglio 2022 tra tutti gli enti rappresentanti dei singoli territori. Alla guida dell’Associazione in qualità di presidente Patrizia Lusi in rappresentanza del Paesaggio agrario di olivastri storici del Feudo di Belvedere, in Puglia. Nel direttivo, insieme alla Lusi, dieci membri del Coordinamento Nazionale individuati ad assicurare un’equa rappresentatività geografica e di “genere”.
In termini di mission, l’Associazione PRIS darà voce a quell’agricoltura espressione delle nostre radici culturali intrinsecamente legate al territorio e all’opera dell’uomo in una prospettiva di tradizione che può guidare la transizione glocale sostenibile a livello ambientale, economico e sociale. Un nuovo organismo che si porrà, pertanto, come interlocutore istituzionale a livello regionale e nazionale auspicando nonché rivendicando il mantenimento, la tutela e la promozione del patrimonio agricolo di tipo tradizionale partendo dal riconoscimento dell’opera dei custodi così come protagonisti dei territori: gli agricoltori.
I 25 paesaggi storici rappresentano altrettanti esempi di agricoltura sostenibile a testimoniare l’interrelazione armonica tra uomo e natura basata sulla reciprocità capace di farsi motore di sviluppo dell’economia locale.
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