22 Novembre 2024
Sport

Dall’inferno al paradiso. Storica qualificazione ai quarti di Champions dopo la follia ultras dei tifosi tedeschi

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di Luca Muratgia.

Storica qualificazione ai quarti di finale di Champions League per il Napoli che mai, in circa 100 anni di storia, era rientrato tra le prime otto squadre d’Europa. Neanche nell’epopea maradoniana gli azzurri si erano spinti tanto in alto con quel Napoli, una delle squadre più forti di tutti i tempi, fermata per due volte, ai sedicesimi nel 1987 dal Real Madrid, e agli ottavi fermato ai rigori dai russi dello Spartak Mosca nel 1990. Sconfitto nettamente l’Eintracht Francoforte con un sonoro ed inequivocabile 3-0 che non lascia margini di riflessione circa i meriti considerando anche che i partenopei avevano ipotecato seriamente la qualificazione andando ad espugnare il Deutsche Bank Park con un altrettanto inequivocabile 0-2.
In realtà la partita tra Napoli ed Eintracht è iniziata già da qualche settimana cioè quando il Ministero dell’interno, attraverso l’Osservatorio del Viminale per le manifestazioni sportive, ha inibito l’accesso allo stadio ai supporters tedeschi anche sulla scorta dei disordini verificatisi nella gara d’andata. Da questo provvedimento è stata inscenata una grottesca diatriba con società dell’Eintacht fortemente polemica. Al suo fianco sono scese in campo autorità politiche tedesche a contestare aspramente il provvedimento al punto da rasentare addirittura lo scontro diplomatico. Dopo il ricorso al TAR da parte dell’Eintracht ed il conseguente provvedimento che ha annullato quello del Viminale, è subentrato il Prefetto che ha di nuovo disposto il divieto di ingresso allo stadio per i residenti nel comune di Francoforte. In questo marasma i supporters tedeschi si sono ugualmente presentati a Napoli e, dalla mattinata di ieri, hanno iniziato a inscenare cortei lungo le vie del centro storico in una condizione ambientale e di sicurezza pubblica particolarmente precaria e tesa fino a quando la bomba è deflagrata nel pomeriggio con violenti scontri con le forze dell’ordine, auto bruciate ed ingenti danni ai locali commerciali delle zone coinvolte dai disordini. Su questa vicenda sussiste enorme amarezza perché il disquisire su tali episodi, che nulla hanno a che vedere con il calcio e con lo sport in generale, sottrae tempo ed energie che andrebbero invece impiegati nella celebrazione di una grande squadra che passerà alla storia, e che porta Napoli, per la prima volta, sul tetto d’Europa. Per evidenziare la caratura degli azzurri, è sufficiente la comparazione con le altre due squadre italiane impegnate negli ottavi. Tutte e tre provenivano da un vantaggio maturato nella gara d’andata ma mentre Inter e Milan hanno impostato le rispettive gare di ritorno su una difesa ad oltranza a tutela di quel vantaggio, subendo l’avversario e soffrendo maledettamente, il Napoli nella gara di ritorno ha comandato completamente il gioco, dominando l’avversario per l’intero arco della partita e concludendola con un risultato netto che sarebbe potuto essere ancora più corposo se gli azzurri non avessero sperperato numerose, facili occasioni da rete.
Il primo gol degli azzurri, maturato nei minuti di recupero del primo tempo, è da manuale del calcio con un delizioso tocco di esterno di Lobotka, fresco di rinnovo contrattuale, per Politano che pennella  al centro per Osimhen, il nigeriano si eleva da fermo sfidando qualsiasi legge della gravità per circa due metri e di testa indirizza il pallone nell’angolo opposto rendendo vano il tentativo di parata di Trapp. Il gol libera psicologicamente gli azzurri che nel secondo tempo producono spettacolo puro  dominando in lungo e largo e realizzando dapprima il 2-0 con lo scatenato Osimhen su assist di Di Lorenzo e archiviando la pratica con Zielisky che prima si procura un calcio di rigore e poi lo realizza spiazzando Trapp. Venerdì si terranno a Nyor si terranno i sorteggi per i quarti di finale, il risultato ottenuto fino ad ora è storico ma con questo Napoli non ci si può accontentare, è lecito continuare a sognare perché, con il gioco che produce, può giocarsela alla pari anche con le big europee.


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