22 Novembre 2024
Cronaca

Arrestati quattro “trasfertisti”

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La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito, nelle prime ore di oggi, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, nei confronti di 4 persone ritenute responsabili, in concorso tra loro, della truffa di ingentissimo valore, consumata lo scorso 10 gennaio a Milano ai danni di una signora anziana.

L’attività investigativa della Squadra Mobile della Questura di Milano ha permesso di individuare, rapidamente, i responsabili di tale odioso e tristemente diffuso reato: quattro “trasfertisti”, due donne e due uomini, tutti originari di Napoli e lì residenti, nonché di ricostruire, accuratamente, il modus operandi utilizzato, sempre più sofisticato ed insidioso.

Come in analoghi episodi un “centralinista”, da Napoli, contatta telefonicamente la vittima, individuata sempre in persone anziane – maggiormente vulnerabili –  informandola che un proprio congiunto è rimasto colpevolmente vittima di un incidente stradale e che, per tale motivo, occorre pagare una somma di denaro in modo da evitare ulteriori conseguenze; a quel punto un complice, che già dalle prime ore della mattina parte da Napoli per recarsi nella città in cui risiede la potenziale vittima, giunge a casa di quest’ultima, che, preoccupata per le sorti del proprio familiare, consegna denaro ma anche gioielli ed oro.

Ed è esattamente quel che gli agenti della Squadra Mobile hanno accertato rispetto alla truffa dello scorso 10 gennaio: la vittima era stata contattata al telefono fisso da un uomo che, qualificatosi come avvocato, le aveva comunicato che suo figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale e che, per evitare un possibile arresto, avrebbe dovuto pagare una cauzione di circa 12.700 euro in contanti. Per rendere più credibile l’odioso tranello, è intervenuta nella comunicazione una seconda persona che, qualificatasi come maresciallo, con tono duro e arrogante, ha rappresentato alla vittima che, per ottenere la liberazione del figlio, avrebbe dovuto consegnare il denaro e/o altri oggetti preziosi, alla persona che di lì a poco si sarebbe presentata presso la sua abitazione, come in effetti si verificava.

La vittima, caduta nella trappola, ha consegnato a questa terza persona denaro contante per circa 3.500 euro, gioielli ed oro in lingotti, per un valore complessivo di oltre un milione e 600 mila euro; l’ingente e anche voluminoso bottino veniva portato via dall’abitazione utilizzando un trolley dell’anziana signora.

Preziosa, ai fini dell’indagine, è stata la meticolosa raccolta di immagini dai vari impianti di videosorveglianza e la complessa analisi dei tabulati e dei traffici telefonici, grazie alle quali gli agenti hanno verificato come l’autore materiale della truffa, dopo essersi introdotto all’interno dell’abitazione della vittima, si sia allontanato con l’ingente bottino insieme a un complice, per recarsi alla Stazione Centrale di Milano e prendere un treno con destinazione Napoli-Afragola.

L’accurata visione delle immagini del sistema di videosorveglianza ha permesso alla Squadra Mobile di individuare l’uomo che si era introdotto all’interno dell’abitazione della malcapitata vittima e che si era ricongiunto a bordo del treno con gli altri tre complici, un uomo e due donne, una delle quali trasportava il trolley.

Successivi accertamenti, svolti anche con l’ausilio di specifici software in uso alla Polizia di Stato, hanno permesso di dare un’identità ai quattro: tutte persone originarie di Napoli e residenti in aree fortemente caratterizzate dalla presenza della criminalità organizzata, due delle quali gravate da numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, in particolare truffa ai danni di anziani.

Lo scorso 9 febbraio i poliziotti della Squadra Mobile di Milano, coadiuvati dagli agenti dell’omologo ufficio partenopeo, hanno eseguito, presso le abitazioni degli indagati, le perquisizioni disposte dalla Procura di Milano, rinvenendo denaro contante per circa 2mila euro (occultati in una confezione di pannolini), oltre a numerose scatole di telefoni cellulari, verosimilmente quelli utilizzati per contattare le vittime delle truffe, e un documento d’identità risultato essere falso.

Prosegue l’attività della Polizia di Stato e della Procura della Repubblica di Milano per arginare questo tipo di reati che crea gravi conseguenze psicologiche per le vittime.

Nel ricordare, inoltre, che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o altro, la Questura di Milano invita per qualunque problema o dubbio a chiamare il Numero Unico di Emergenza 1 1 2 e richiedere l’intervento di una pattuglia.


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