22 Novembre 2024
Sport

Serata da dimenticare: in un clima surreale prima vera figuraccia della stagione

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Una brutta serata per i tifosi azzurri, da qualsiasi punto di vista e non solo per l’imbarcata rimediata contro i rossoneri.
Una squadra irriconoscibile, che aveva strutturato i propri successi e si era consacrata  nell’intero panorama calcistico italiano ed europeo, sulla grinta, sulla determinazione e sull’organizzazione di gioco, è clamorosamente non pervenuta proprio in questi aspetti, che avevano rappresentato i suoi punti di forza. Certo, una sconfitta contro i campioni d’Italia in carica potrebbe anche essere preventivabile, ciò che lascia perplessi, per non dire inquietati, è la modalità con cui è maturata questa debacle. Annichiliti, annientati, quasi umiliati da una squadra che l’ha fatta da padrona, dal principio alla fine e sotto qualsiasi aspetto lo si voglia considerare, semplicemente più forte, fisicamente e mentalmente, più preparato, più tenace affamato e determinato e voglioso di sbranare gli avversari, e ci è riuscito. Sarebbe quindi riduttivo attribuire l’inopinata battuta d’arresto alla pur importante assenza di Osimhen che per carità, ha pure pesato, ma il Milan è stato superiore in qualsiasi reparto, soprattutto a centrocampo dove lo strapotere rossonero si è rivelato decisivo. Ovviamente sarebbe errato, oltre che inutile, cercare di identificare la linea di confine dei meriti degli avversari e i demeriti propri ma il Napoli ieri non è mai stato in partita, ma i campanelli d’allarme già avevano cominciato a tintinnare qualche settimana fa, basti pensare che nelle ultime quattro partite i partenopei ne hanno perse due e in tre partite casalinghe ci sono state due sconfitte; quattro gol di scarto in casa non si vedevano dal 2000, contro il Bologna la partita si concluse con il risultato di 1-5, era il Napoli di Zeman poi esonerato che concluse la stagione con la retrocessione in serie B. Erano numeri che non eravamo abituati a snocciolare.
La partita è stata contrassegnata dall’uno due micidiale dei milanesi con Leao e Diaz che sfruttano due errori grossolani, inspiegabili e inconsueti della difesa azzurra. Nel secondo tempo il Napoli ha cercato pure di reagire più con il cuore che con la testa e proprio l’inizio della ripresa è risultato il momento migliore degli uomini di Spalletti che però si sono sbilanciati, hanno perso evidentemente gli equilibri del centrocampo consentendo al Milan di giocare come meglio sa fare, le ripartenze di Leao si sono rivelate micidiali e ancora il portoghese, lanciato in campo aperto mette a segno la rete che chiude la partita. La rete finale di Saelemaekers serve solo ad aggiornare il tabelino dei marcatori.
La ciliegina sulla torta della serata è stata gentilmente confezionata dal tifo organizzato della curva B, che ha deciso di inscenare una forma di protesta contro le restrizioni imposte dal vituperato regolamento d’uso dello stadio creando di conseguenza un’atmosfera surreale, quasi inverosimile per una squadra che si avvierebbe alla conquista del terzo scudetto della sua storia dopo 33 anni d’attesa. Serata da dimenticare quindi, e anche alla svelta, già perché venerdì a Lecce non ci saranno margini di errore. La storia che raccontano le bandiere e i vessilli che sventolano in città non è ancora scritta.

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