23 Novembre 2024
Attualità

L’incontro tra Papa Francesco e il presidente Zelensky. Nulla di nuovo sotto il sole

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Anna Tortora

L’incontro tra il papa e il presidente Zelensky ha lasciato l’amaro in bocca in chi sperava in un negoziato.
“Scambio di doni molto emblematico tra il Papa e Zelensky. Il Santo Padre infatti ha offerto una piccola scultura raffigurante il ramoscello d’ulivo della pace, il presidente ucraino invece un’icona della Madonna disegnata su un resto di giubbotto anti-proiettile. Come dire, mediazione no, guerra a oltranza, fino all’unltimo ucraino, sì! Del resto il risultato dell’incontro è stato sinteticamente, al di là dei sorrisi obbligati e le photo oppotunity, proprio questo. L’ha dichiarato lo stesso Zelensky: non c’è bisogno di mediazioni, conta solo la nostra vittoria.
Più ascolto invece egli ha avuto con i suoi interlocutori istituzionali italiani, Meloni e Mattarella, dai quali ha ricevuto appoggio (militare e politico) convinto e incondizionato, fino alla sconfitta completa della Russia. Facendo finta di non vedere, di non capire quali potrebbero essere le conseguenze di questo intransigente atteggiamento. Tutti sanno che la Russia potrà essere sconfitta in un solo modo: coinvolgendo direttamente sul terreno le truppe NATO e USA. In certi circoli americani si evoca già un grande sbarco alleato in Crimea, come quello in Normandia il 6 giugno 1944! E tutti sanno che, se ciò avvenisse, Mosca ricorrerebbe alle armi nucleari, delle quali l’Europa sarebbe la principale vittima. Ma per Zelensky non importa. Pur di non concedere autonomia alle popolazioni russe dell’Ucraina, è disposto a tutto. Piccolo dettaglio. Unico assente nella surreale kermesse del 13 maggio è stato il popolo italiano, che in grande maggioranza ripudia la guerra. Ma invocare oggi la pace equivale, nel trionfo del pensiero unico europeo, a pronunciare un insulto di lesa maestà! Bruxelles infatti ha sempre ragione! Come quel tale, di cui non ricordo il nome, che pure aveva sempre ragione e che fece però una brutta fine…”
Domenico Vecchioni, ambasciatore
Che non sarà proprio Zelensky a fare una brutta fine? Nessuno lo mette in conto?
“Con le armi non si otterrà mai la sicurezza e la stabilità, ma al contrario si continuerà a distruggere anche ogni speranza di pace.” Papa Francesco all’Angelus
Purtroppo nessuno riesce a capire che Putin e Zelensky devono porre fine a questo martirio. Basta con la solfa dell’aggressore e dell’aggredito, sembra quasi il ritornello di chi ripete senza
riflettere.
Dopotutto Hannah Arendt ce lo insegna “Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l’individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più.”


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.