Attualità

Di Giacomo (S.PP.) – Cogliere i segnali di un imbarbarimento della situazione carcere per l’estate

Condividi

“Indice di sovraffollamento che in alcune carceri raggiunge il 190%; il 51% dei detenuti deve scontare un residuo pena inferiore a tre anni; 1100 detenuti hanno più di 70 anni e una quarantina sono ottantenni; un terzo della popolazione carceraria è composta da persone con problemi psichici e tossicodipendenti: sono alcune delle “cifre” del disastro che quotidianamente il personale penitenziario si trova a fronteggiare e che solo gli esponenti di Governo e della politica ignorano”. Così il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP. – Aldo Di Giacomo per il quale “l’imminente stagione estiva ha purtroppo tutti i segnali premonitori, soltanto da cogliere e da interpretare, di un imbarbarimento della situazione, mentre in alcuni penitenziari non si sa ancora se e quando gli agenti potranno andare in ferie. E se non bastasse tutto questo la lentezza della macchina giudiziaria del nostro Paese pesa come una “spada di Damocle” sulla testa dei baschi azzurri. Almeno 100mila persone con pene definitive sono a piede libero e attendono da anni di sapere se e quando dovranno varcare il portone di ingresso del carcere. Il risultato – continua Di Giacomo – è che non solo il personale penitenziario è il capro espiatorio di un sistema penitenziario ridotto ad un “girone dantesco” dove rinchiudere insieme malati psichici e tossicodipendenti, extracomunitari violenti ed anziani, ma è costretto a subire aggressioni e violenze – in poche settimane i casi sono aumentati del 200 per cento – oltre che insulti tanto, come è accaduto per un agente d Santa Mara Capua Vetere, i detenuti la fanno franca. Per Di Giacomo “il clima delle rivolte e di violenza è alimentato da una parte dal diffuso senso di impunità da parte di chi è convinto di non avere nulla da perdere e anzi di avere l’opportunità di conquistarsi i favori dei capo clan e dall’altro dalle campagne buoniste. In questo scenario si punta apertamente ad indebolire il sistema penitenziario e il ruolo degli agenti. E le proteste ripetute del personale non trovano ascolto dal Governo e in Parlamento. È naturale chiedersi se siamo solo di fronte ad una diffusa incapacità di far fronte alla criminalità che opera dal carcere”.


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]