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Unione europea: tante chiacchiere e pochi soldi

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Anna Tortora

Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, in un’intervista all’edizione tedesca di Die Welt, ha affermato che la Germania non dispone di un’ulteriore fonte per trasferire denaro per le esigenze dell’Unione europea.
Insomma, L’Unione Europea ha difficoltà a reperire fondi per il suo bilancio.
Siamo al collasso?
Ecco cosa scriveva il giornalista Marco Nese pochi anni fa.
“Sono andato a rileggermi il troppo celebrato Manifesto di Ventotene. Altiero Spinelli, che ne fu il principale estensore, viene definito pomposamente padre dell’Europa. Ma ho la sensazione che tutto questo entusiasmo con cui viene osannato sia fuori luogo, probabilmente perché il suo testo lo hanno letto in pochi.
Nel documento, la nazione, direi la patria, è considerata fonte di gravi problemi, perciò se ne auspica il superamento con la creazione degli Stati Uniti d’Europa.
E’ un progetto per niente liberale, con una marcata impronta socialcomunista, vi affiorano perfino dei profili di puro leninismo. Intanto, “la proprietà privata deve essere abolita”. Quanto alle imprese private, bisogna “procedere senz’altro a nazionalizzazioni su scala vastissima, senza alcun riguardo per i diritti acquisiti”.
Si immagina un’Europa fortemente statalista, con capi politici che compiono scelte senza tenere conto del consenso popolare. Anzi, il popolo va indottrinato, viene prefigurato uno Stato pedagogo con funzione educativa.
Lo scritto contiene anche la parola magica con cui oggi i politici, incapaci di risolvere i problemi, cercano di tenere buoni gli elettori. La parola magica è redistribuzione, cioè togliere a chi ha di più e darlo a chi ha di meno. Facile, no?
Il Manifesto suggerisce di istituire in pratica una forma di elemosina, ma la chiama “provvidenze che garantiscano a tutti” un reddito minimo. In sostanza il reddito di cittadinanza di cui si riempiono la bocca i grillini. l’Europa immaginata da Altiero Spinelli mi sembra orribile, ma purtroppo per certi aspetti si sta già realizzando.”
Quella Unione europea che non riesce ad accordare tutti e se lo fa è a malincuore di qualcuno.
“…Unione Europea che ha perso, strada facendo, lo spirito cristiano e liberale (non liberal) che aveva ispirato i Padri fondatori, subito dopo il secondo conflitto mondiale”
Marcello Pera
Quindi, nulla di liberale, pochi soldi e tante chiacchiere. Ha senso continuare a non vedere?
Forse un cambio di politiche economiche sarebbe opportuno, proprio per il bene dei Paesi dell’Unione europea.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.