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Dl Caivano, la bozza: Stretta sul rispetto dell’obbligo scolastico, misure per frenare all’abuso del porno online, Daspo urbano e divieto uso cellulare per 14enni

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Stretta sul rispetto dell’obbligo scolastico, con una pena fino a 2 anni di carcere per i genitori e la perdita del diritto all’assegno di inclusione in caso di inadempienza. E’ una delle disposizioni previste dalla bozza del decreto contenente misure di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile oggi sul tavolo del pre Cdm.

“Chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, di impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria è punito con la reclusione fino a due anni”, si legge nella bozza, che stabilisce anche che “non ha diritto all’Assegno di inclusione il nucleo familiare per i cui componenti minorenni non sia documentata la regolare frequenza della scuola dell’obbligo”.

Nel dl anche l’aumento dei fondi a disposizione delle scuole del Mezzogiorno, con uno stanziamento totale di 32 milioni tra quest’anno e il 2025. “Al fine di potenziare l’organico dei docenti per l’accompagnamento dei progetti pilota del piano ‘Agenda Sud’ – si legge nella bozza – è autorizzata per gli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025 la spesa di 6.400.000 euro per l’anno 2023, 16.000.000 euro per l’anno 2024 e 9.600.000 euro per l’anno 2025”. Inoltre “dal 1° gennaio 2024, al fine di ridurre i divari territoriali, contrastare la dispersione scolastica e l’abbandono precoce, nonché prevenire processi di emarginazione sociale, è istituito un Fondo”.

Inoltre “è autorizzato un ulteriore piano per asili nido per l’incremento dei posti per la prima infanzia nella fascia di età 0-2 anni. I relativi interventi sono individuati con uno o più decreti del Ministro dell’istruzione e del merito, anche tenendo conto dei dati di copertura del servizio e della popolazione esistente nella fascia di età 0-2 anni”, si legge inoltre nella bozza. Per l’aumento dei posti è possibile utilizzare le risorse del Pnrr.

Misure per frenare all’abuso del porno online da parte dei minori. Arriva sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri un decreto sul disagio giovanile, teso a recepire sia le nuove norme per contrastare il fenomeno delle baby gang, sia i nuovi provvedimenti in materia di pornografia.

Secondo quanto apprende l’Adnkronos, l’esecutivo vorrebbe unire in un unico testo dedicato alle problematiche dei ragazzi le misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile e un provvedimento ad hoc per mettere un freno all’abuso del porno online da parte dei minori. Una norma, quest’ultima, fortemente voluta dalla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella e oggetto di una positiva collaborazione con il Mimit e con gli uffici del sottosegretario Alessio Butti.

In un’intervista ad ‘Avvenire’ l’esponente di Fratelli d’Italia ha illustrato i contenuti del provvedimento allo studio del governo Meloni, che dovrebbe prevedere un “parental control” con app “che consentono di controllare il tempo di connessione ai social, l’accensione e lo spegnimento dello smartphone, i siti accessibili o negati, i contenuti esclusi”, ha spiegato Roccella.

Daspo urbano e avviso orale del questore anche per i minorenni che abbiano compiuto 14 anni. Lo prevede il decreto contenente ‘Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile” all’esame del pre consiglio in vista del Consiglio dei ministri di domani.

”L’avviso orale può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età – si legge all’articolo 4 della bozza – Ai fini dell’avviso orale, il questore convoca il minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale. Gli effetti dell’avviso orale di cui al presente comma cessano comunque al compimento della maggiore età”.

Quanto al Daspo urbano, secondo l’articolo 2, ”qualora le persone indicate nell’articolo 1 siano pericolose per la sicurezza pubblica e si trovino in un comune diverso dai luoghi di residenza o di dimora abituale, il questore, con provvedimento motivato, può ordinare loro di lasciare il territorio del medesimo comune entro un termine non superiore a quarantotto ore, inibendo di farvi ritorno, senza preventiva autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni. Il provvedimento è efficace nella sola parte in cui dispone il divieto di ritorno nel comune, nel caso in cui, al momento della notifica, l’interessato abbia già lasciato il territorio del comune dal quale il questore ha disposto l’allontanamento”.

Se il minore che abbia compiuto 14 anni viene sottoposto all’ammonimento, ai genitori può essere applicata una multa fino a mille euro. ”Fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia” per i reati commessi da minorenni di età superiore agli anni quattordici nei confronti di altro minorenne, è applicabile la procedura di ammonimento”, si legge all’articolo 4 della bozza.

”Nei confronti del soggetto che era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi nei suoi confronti è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto”, è scritto nella bozza.

Insieme all’avviso orale per i minori da 14 anni in su, il questore può proporre anche il divieto di usare cellulari. ”Se il soggetto al quale è notificato l’avviso orale risulta condannato – si legge nell’articolo 4 (disposizioni in materia di prevenzione della violenza giovanile) della bozza del decreto composto di 14 articoli – anche con sentenza non definitiva, per uno o più delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti alle armi o alle sostanze stupefacenti, il questore può proporre al tribunale di cui al comma 6 l’applicazione del divieto di utilizzare, in tutto o in parte, piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari, altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce o qualsiasi altro apparato di comunicazione radio trasmittente”.

”Il divieto è disposto per una durata non superiore a due anni, con l’individuazione di modalità applicative compatibili con le esigenze di salute, famiglia, lavoro o studio del destinatario del provvedimento – si legge nella bozza – In caso di rigetto della proposta di cui al comma 6-bis, è fatto comunque salvo l’avviso orale emesso dal questore”.

Previsto inoltre un piano di interventi infrastrutturali e di riqualificazione per 30 milioni di euro per il Comune di Caivano e un commissario straordinario per la sua attuazione. “Al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano – si legge nella bozza – il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri predispone, d’intesa con il Comune di Caivano, un piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione nell’ambito del territorio del predetto Comune. Con delibera del Consiglio dei ministri, viene approvato il piano degli interventi di cui al primo periodo e viene nominato un Commissario straordinario con il compito di procedere alla sua attuazione, con assegnazione delle relative risorse nel limite complessivo di euro 30 milioni”.

Dagli istituti penali minorili possono essere allontanati i detenuti che abbiano compiuto i 21 anni se questi creano problemi all’ordine e alla sicurezza delle strutture. E ancora: stretta sulla detenzione di armi e sostanze stupefacenti da parte di minori che abbiano compiuto i 14 anni.

Previsto nel decreto anche un osservatorio sulla devianza minorile. “E’ istituito un osservatorio sulla devianza minorile con il compito di coordinare percorsi dedicati per la prevenzione della dispersione scolastica, nonché interventi di rigenerazione urbana nelle periferie e di educazione alla legalità. La composizione e il funzionamento dell’osservatorio sono definiti con decreto del prefetto, sentito il sindaco metropolitano”, si legge nella bozza.


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