Il Napoli inizia con una vittoria in Champions ma non c’è molto da gioire
di Luca Muratgia.
Il Napoli batte in extremis lo Sporting Braga all’esordio in Champions ma la vittoria non è stata salutata sicuramente con entusiasmo perché la prestazione dei partenopei lascia estremamente perplessi creando una scia di continuità con le deludenti prestazioni già espresse in campionato. Va sottolineato come i modesti portoghesi, che in Italia disputerebbero un onesto campionato di serie B, hanno evidenziato tutti i limiti della squadra allenata, fino ad ora non convincendo assolutamente, da mister Rudy Garcia. Una squadra che sembra svuotata, compassata e lenta e dove, i protagonisti della strepitosa cavalcata del campionato scorso sembrano l’ombra dei fuoriclasse che avevamo imparato ad ammirare. I vari Lobotka, Anguissa, Zielisky, Kvaratskhelia e Osimhen, da mosti sacri ed invidiati dall’intero panorama calcistico europeo e mondiale, sono improvvisamente apparsi giocatori normali, senza spunti, senza verve e senza quella determinazione ed inventiva che sembrava far parte del loro bagaglio tecnico e caratteriale. Inoltre questa squadra sembra non avere i novanta minuti nelle gambe, ancora una volta, pare che gli azzurri riescano a mantenere una parvenza di equilibrio solo per un tempo salvo poi collassare improvvisamente ed inspiegabilmente. Le sortite offensive dei modesti lusitani hanno generato impensabili difficoltà alla fase difensiva che raramente è riuscita a mantenere le distanze tra difesa e centrocampo creando spazi, diventate poi voragini, all’interno del quale gli avversari si insinuavano con estrema facilità. C’è da fare un doveroso distinguo però tra le due frazioni di gioco. Nel primo tempo gli uomini di Garcia hanno mantenuto un accettabile possesso palla e creato una apprezzabile quantità di occasioni da rete non capitalizzate per la grande bravura del portiere lusitano Matheus, protagonista di alcuni interventi particolarmente spettacolari e decisivi, per un rigore assegnato ad Osimhen poi tolto a seguito di rivisitazione al VAR e una clamorosa traversa colpita dallo stesso nigeriano che tra l’altro, è parso nervoso e poco preciso sciupando, inoltre una clamorosa palla concessa dalla maldestra retroguardia del Braga. Nonostante le tante occasioni sprecate gli azzurri riescono comunque a chiudere in vantaggio la prima frazione di gioco grazie ad un tiro sporco del capitano Di Lorenzo che si infila in porta dopo aver scheggiato la traversa. Nel secondo tempo, come già detto, le dolenti note con una squadra, orfana tra l’altro di Rahmani costretto ad uscire al 12’ per noie muscolari, incapace di arginare i continui tentativi di pareggio che puntualmente arriva all’84 con un colpo di testa di Bruma che sfrutta al meglio le colpevoli disattenzioni della retroguardia partenopea. La nota positiva in una serata grigia tendente al nero, è stata la reazione degli azzurri che pareggiano il conto con la sfortuna accumulata nel primo tempo quando su cross teso di Zielisky, Niakaye infila nella propria rete un clamoroso autogol che regala al Napoli una vittoria ormai insperata. Il successo ottenuto ieri servirà eccome a garantire almeno un minimo di tranquillità ai ragazzi, indispensabile in questo periodo per lavorare più serenamente e ritrovare lo smalto e la forma che sembra improvvisamente svanita nel nulla. Vincere aiuta a vincere, il segnale positivo va colto ma troppi interrogativi e troppi dubbi sulle prestazioni richiedono una notevole considerazione da parte del tecnico.
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