Il Premio Bruno Zevi di InArch Campania per la diffusione della cultura architettonica al “Maggio dell’Architettura”
L’Associazione SiebenArchi: Siamo molto orgogliosi di ricevere il prestigioso Premio InArchitettura. Intanto ci prepariamo per la 17esima edizione del 2024. Ci aspettiamo tanti ragazzi, studenti di Architettura e tanti progetti innovativi ed avveniristici dei nostri giovani talenti emergenti”.
La premiazione è avvenuta a Palazzo Donn’Anna a Posillipo – Napoli
CAMPANIA. Il Premio speciale “Bruno Zevi” per la diffusione della cultura architettonica e la comunicazione è stato assegnato al “Maggio dell’Architettura” in occasione della cerimonia della Premiazione nazionale di “InArchitettura 2023“.
Un riconoscimento prestigioso per la rassegna che si proietta già alla diciassettesima edizione del 2024, confermandosi punto di riferimento del dibattito sul futuro dell’architettura e dell’etica professionale, come evidenziato anche dalla commissione scientifica che ha assegnato il Premio.
“Un luogo magico del territorio metropolitano di Napoli, le Basiliche Paleocristiane di Cimitile, palinsesto di architetture antiche e di reperti archeologici, ospitano ormai da anni Il Maggio dell’Architettura. Incontri, conferenze, premi, che hanno sempre al centro l’architettura e i suoi protagonisti – si legge nella motivazione che accompagna il riconoscimento – Animata dall’associazione SiebenArchi, merita di tenere vivo un luogo di discussione che da anni si pone come riferimento consolidato sul territorio, coinvolgendo architetti, università, ordini professionali e comunità. Un laboratorio culturale aperto“.
SiebenArchi (Architetti Urbanisti Designer) nasce con la mission di dare voce alla cultura architettonica, come evidenzia l’architetto Claudio Bozzaotra: «Sono 17 anni che siamo insieme come gruppo fondatore. L’associazione di settore nasce dall’esigenza di porre un argine alla percezione di scollamento, quando si lascia l’università, tra i fondamenti della nostra disciplina e la realtà, dove questi ultimi sembrano essere velocemente dimenticati. Questo ci ha unito e ci porta avanti ancora oggi».
«Questo Premio ci ripaga di tutti gli sforzi – esordisce l’architetto Antonio Ciniglio a margine della premiazione – Qualcuno si è accorto del grande lavoro che stiamo portando avanti come SiebenArchi nel promuovere e realizzare “Il Maggio dell’Architettura”. Vogliamo diffondere l’architettura, la bellezza, il piacere di costruire. Abbiamo intrapreso questo percorso in 7, oggi siamo tanti in una rete diffusa tra professionisti del settore. Sentiamo il senso di responsabilità, perché questo prestigioso riconoscimento ci porta alla ribalta del panorama architettonico nazionale e internazionale Siamo contentissimi di ricevere il Premio Bruno Zevi, il più grande storico dell’architettura del ‘900 italiano, in un palazzo ricco di storia. L’anno prossimo celebreremo la 17esima edizione, che speriamo di migliorare sempre di più. Viviamo Il Maggio dell’Architettura in un luogo di provincia, dimenticato, ma meraviglioso. Attraverso la nostra rassegna siamo riusciti a far conoscere ad una platea sempre più ampia le Basiliche Paleocristiane di Cimitile. Quest’anno ci aspettiamo più giovani, più architetture di giovani, più bellezza».
Obiettivo, quindi, celebrare il talento e l’architettura Campana e nazionale. «Come Regione Campania stiamo promuovendo tutte le iniziative volte oggi a qualificare nel modo migliore quella che è una disciplina saliente per la qualità della vita delle nostre città e dei nostri luoghi abitati – afferma l’assessore regionale all’Urbanistica, Bruno Discepolo – Per noi che ha un valore importante, al punto da promuovere una legge rivolta alla qualità delle architetture, che spesso sono decontestualizzate e non in dialogo con il luogo che le accoglie. Noi cerchiamo di favorire un rapporto con i caratteri identitari degli spazi, compatibili con le esigenze di una società e di una comunità che nel frattempo esprimono nuovi bisogni e nuove esigenze abitative, di lavoro e più in generale culturali».
Tra i premiati anche la nuova stazione della metropolitana di Scampia, che ha come committente la Regione Campania.
«L’Architettura è fondamentale per il restyling dei luoghi e dare nuova vita alle periferie. In questi ultimi 15 – 20 anni abbiamo assistito a un investimento della regione Campania nella realizzazione di stazioni che diventassero in qualche modo il momento per riqualificare importanti quartieri della città di Napoli. Scampia credo sia l’ultimo esempio di grande qualità architettonica che si inserisce all’interno di un quadro di grandi investimenti della regione Campania in questo senso. L’assessorato di Bruno Discepolo ha un programma di investimento che supera il mezzo miliardo di euro per la riqualificazione dei quartiere residenziali in tutta la Campania. In fondo l’obiettivo principale dell’architettura è esattamente questo, la centralità dell’uomo, i suoi bisogni e i suoi interessi», sottolinea l’architetto Orlando Di Marino.
A fare da scenografia alla consegna del Premio InArchitettura 2023, una location straordinaria, ricca di fascino per il suo carattere di eterna incompiuta, il Palazzo Donn’Anna a Posillipo, edificio monumentale risalente al XVII secolo, oggi sede della Fondazione Ezio De Felice.
«Oggi abbiamo ospitato questa emozionante premiazione dei premi inArch Campania. La Fondazione De Felice rappresenta la storia dell’architettura. Ezio De Felice è stato architetto, docente di restauro e museografia alla facoltà di Architettura di Napoli per più di 40 anni – spiega l’architetto Roberto Fedele – Qui ha progettato restauri e allestimenti museali, in ragione della sua poliedrica fantasia e sensibilità: ha dipinto, ha realizzato oggetti di arte povera, disegnato gioielli, raccolto utensili. In questo grande spazio, sotto le volte che nascondevano l’ansimare del mare del golfo di Napoli, nel 2005 viene costituita la Fondazione felice, oggi realtà forte e consolidata nel panorama delle architetture italiane, con l’obiettivo di custodire e valorizzare l’archivio storico del professore, oggetto di studi e di tesi di laurea di dottorati di ricerca e di studiosi del settore».
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