Costituzione antifascista e antitotalitarismi
La nostra Costituzione è antifascista? Sì, ed è contro ogni forma di totalitarismo.
Nell’ordinamento italiano l’apologia del fascismo è un reato introdotto nel 1952 dalla legge Scelba, allo scopo di attuare la XII disposizione transitoria della Costituzione, che recita: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.”
Dunque, qualsiasi forma di esaltazione del fascismo è punita dalla legge. Una Costituzione che. guarda lontano.
“La Costituzione deve essere presbite, deve vedere in lontananza, non essere miope”: le parole pronunciate da Piero Calamandrei nella seduta dell’Assemblea Costituente del 1947 colgono il senso profondo della nostra riflessione.
Non è accettabile la esaltazione del Fascismo ma, al tempo stesso, non possiamo invocare il pericolo fascista solo per “moda”.
Esempio recente, la Scala e il signore che urla “W l’Italia antifascista”; identificato dalla Digos, come chiunque urli alla presenza delle autorità. Così alcuni esponenti di sinistra si scatenano sul web postando la propria dats di nascita accompagnata dalla scritta “W l’Italia antifascista”
Ringraziamo il signore urlante alla Scala per averci ricordato una ovvietà. Ma a qualcuno è piaciuto mettere per iscritto anche le generalità, sia mai qualcuno non lo identifichi.
Altro evento; alla Scala è arrivato il Presidente del senato, Ignazio La Russa con la sen. Liliana Segre, e all’asilo zia Mariuccia si litiga perché i due non devono stare vicini. “La Russa è fascista” cit.
Ma non è vietato il fascismo? E come mai in una Repubblica antifascista la seconda carica dello Stato è fascista?
A tali domande arrivano le risposte più improbabili e grottesche. Il motivo è semplice: gridare al fascismo ad ogni piè sospinto è inutilmente banale.
Torniamo alla Costituzione.
In Italia non sono mancati uomini di grande qualità. Pensiamo a Sturzo, De Gasperi, La Pira.
E voglio soffermarmi sui democristiani sul perché nacque la Democrazia Cristiana.
Il pericolo comunista esplose in Italia, subito dopo la seconda guerra mondiale. La Chiesa era rimasta l’unica forza morale sopravvissuta al Fascismo.
“Cosciente del fatto di essere per la maggior parte degli italiani un punto sicuro di riferimento, essa non esitò a impegnarsi in un’azione di ‘supplenza politica’. Era infatti necessario colmare le gravi carenze di una generazione priva di esperienza democratica, dopo 20 anni di dittatura.’ Bartolomeo Sorge
Tutto ciò in un contesto internazionale ostile e con la prospettiva probabile di finire, come la Jugoslavia, tra le braccia del comunismo stalinista.
Ancora Sorge: “Non si deve dimenticare, infatti, che in Italia c’era allora il partito comunista più forte d’Occidente legato a filo doppio all’Unione Sovietica.
Di fronte a questa emergenza, la Chiesa impose a tutti i cattolici l’obbligo di votare uniti per il partito di ispirazione cristiana, la DC. Nacque così ‘il blocco difensivo’ sostenuto apertamente da Pio XII…
Oggi dobbiamo ammettere che quella tempestiva azione di ‘supplenza politica’ compiuta dalla Chiesa, servì di fatto ad assicurare la libertà e la democrazia in Italia.”
Quindi, possiamo affermare che, sì, la nostra Costituzione è antifascista, che l’Italia è antifascista e contro ogni forma di totalitarismo, incluso il Comunismo.
Ragione valida per non perdere d’occhio i valori di libertà, i quali possono essere privati anche se si strizza l’occhio ai nostalgici di Stalin.
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