22 Novembre 2024
Sport

Obiettivo ottavi di finale raggiunto, ma il Napoli vittorioso ieri è stato brutto

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di Luca Muratgia.

Vittoria di impotenza vitale per il Napoli che raggiunge, da secondo in classifica dietro l’inarrivabile Real Madrid, gli ottavi di finale di Champions League. I tre punti conquistati e l’obiettivo minimo stagionale centrato, portano uno squarcio di luce e serenità in casa partenopea dopo mesi difficili, dopo l’esonero del tecnico Rudy Garcia, scelto erroneamente dalla società per guidare il Napoli da pochi mesi laureatosi campione d’Italia e dopo un cammino in campionato costellato da delusioni sia in termini di prestazioni che di risultati. La sfida del Maradona è stata vissuta alla vigilia con enorme preoccupazione perché la squadra azzurra era reduce da tre sconfitte consecutive nonostante gli evidenti margini di miglioramento riscontrati soprattutto nell’ultima, immeritata sconfitta rimediata all’Allianz Stadium contro la Juventus. Inoltre la sfida contro i portoghesi dello Sporting Braga, dopo gli ultimi negativi risultati maturati contro il Real e l’Union Berlino (appena un punto in tre partite) si è trasformata improvvisamente in uno spareggio da dentro o fuori dopo che il discorso qualificazione sembrava ormai archiviato senza particolari patemi anche in considerazione della consistenza tecnica delle rivali. Fatta ovviamente eccezione per il Real Madrid, padrone indiscusso del girone chiuso tra l’altro a punteggio pieno con 18 punti, le altre contendenti hanno infatti manifestato limiti imprescindibili anche per una compagine, come quella partenopea, in evidente difficoltà fin dalle fasi iniziali della stagione.  Vero è che la partita del Maradona vedeva il Napoli partite con il favore dei pronostici e con il considerevole vantaggio dei due risultati su tre e che i lusitani, per poter raggiungere la qualificazione agli ottavi, avrebbero dovuto vincere con almeno due gol di scarto. Decisamente troppo anche per una squadra ancora in piena convalescenza come il Napoli.
Al netto del risultato, apparentemente netto ed inequivocabile, nello spareggio di ieri i partenopei hanno palesato ancora evidenti difficoltà in fase difensiva dove ogni volta che il Braga imbastiva azioni offensive forniva la percezione di poter essere pericolosa, ancora troppa distanza tra i reparti e ancora troppo esposta la retroguardia azzurra che, soprattutto nelle fasi iniziali del primo tempo è parsa in evidente difficoltà. Questa volta però la fortuna ha deciso di aleggiare all’ombra del Vesuvio e su un’ottima iniziativa di Politano, il difensore lusitano Saatci, scarabocchia il traversone del folletto romano, deviando nella propria porta la rete del vantaggio azzurro. Inevitabilmente dopo l’1-0 la strada per gli uomini di Mazzarri risulta ovviamente in discesa, i giocatori trovano un barlume di tranquillità e serenità riuscendo, in taluni frangenti, a disegnare trame di gioco che ricordano, sia pur vagamente, quelle di un passato illuminato e neanche troppo datato. Altra nota positiva è il miglioramento  della prestazione di Natan, che, sia pur improvvisato terzino a sinistra per le ormai endemiche mancanze dei titolari del ruolo Oliveira e Mario Rui, riesce a liberarsi dalla sua inevitabile propensione difensiva riuscendo a proporsi con una certa continuità;  Il 2-0 giunge infatti giunge poco dopo proprio su un’iniziativa del terzino carioca che sfonda sulla sinistra per servire ad Osimhen un assist facile facile, il nigeriano cincischia sotto porta ma riesce comunque a realizzare la rete della sicurezza azzurra festeggiando così nel migliore dei modi il titolo di pallone d’oro africano a lui attribuito appena il giorno prima a Marrakesh. La partita ha poco altro da aggiungere, nel secondo tempo i partenopei gestiscono non senza qualche apprensione contro una squadra dalla caratura tecnica evidentemente modesta. C’è ancora molto da lavorare per mister Mazzarri perché, al netto di alcuni dettagli migliorati in fase difensiva, il Napoli dimostra di essere ancora in piena convalescenza con la fastidiosa sensazione che, contro un avversario di spessore ed esperienza di altro livello, sarebbero stati guai seri.


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