Proteggere la navigazione nel Mar Rosso, l’Italia si defila
“Il Mar Rosso è una via d’acqua fondamentale per la libertà di navigazione e un importante corridoio che facilita il commercio internazionale. Gli attacchi degli Houthi hanno già avuto un impatto sull’economia globale e continueranno a minacciare la navigazione commerciale se la comunità internazionale non si unirà per affrontare la questione.” Dall’ambasciata USA in Italia
“È passata sotto silenzio la notizia che l’Italia, dopo aver annunciato la sua partecipazione, si è sfilata dal gruppo di Paesi, Usa e Regno Unito in testa, che hanno deciso di proteggere la navigazione nel Mar Rosso in direzione del Canale di Suez. Perché questa decisione? Eppure assicurare la normale navigazione del Mar Rosso in direzione di Suez corrisponde, all’evidenza, a un nostro preciso interesse nazionale. Se le petroliere, i porta container e i mercantili in genere saranno costretti a circumnavigare l’Africa, doppiando il Capo di Buona Speranza, con un Mar Rosso non più sicuro a causa degli attacchi dei terroristi filo-iraniani Houthi, i prezzi dei trasporti e delle merci saliranno alle stelle con conseguenze molto negative sulle economie di molti paesi europei, compresa la nostra. L’Italia quindi avrebbe avuto il dovere di essere presente con le sue unità nel Mar Rosso. Per proteggere la nostra economia, per tutelare i nostri consumatori, per affermare la nostra dignità nazionale. Non possiamo sempre lasciare agli altri (USA) la difesa dei nostri interessi! Ancora una volta mi domando: perché l’Italia si è sfilata? Per paura delle ritorsioni dei terroristi Houthi? Voglio sperare che non sia così. Altrimenti la nostra poltica estera, al di fuori dei contesti internazionali “istituzionali” (NATO e UE), sarebbe alla totale deriva e alla mercè di chiunque alzi il livello della minaccia. È sorprendente comunque che una decisione del genere, che ci allontana da chi difende concretamente l’Occidente operando nel Mar Rosso, sia stata presa da un governo di destra, nel silenzio e nell’indifferenza generale.”
Domenico Vecchioni, storico e già ambasciatore d’Italiia.
Ma c’è un’altra cosa che non torna…
Così scrive Stefano Fassina, economista e già parlamentare della Repubblica: “Il Parlamento sta per votare altra delega annuale a Governo per inviare armi all’Ucraina con Decreti Ministeriali secretati. Siamo unico caso in Europa.”
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