24 Novembre 2024
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Robert Duvall, tra i migliori attori del mondo, concilia la Hollywood del passato con il presente

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Anna Tortora

“I nuovi registi oggi vogliono vedere cosa viene da te. Lo rigirano e lo lasciano venire da te. Non dicono “Fai questo, fallo”, come i ragazzi della vecchia scuola. Sai?”

93 candeline spente il 5 Gennaio, con circa 150 film all’attivo, sei nomination all’Oscar e uno vinto come miglior attore protagonista, Robert Duvall  è il più grande attore vivente d’America e tra i migliori al mondo.
Egli ha una pazienza e una accoglienza senza sosta, inclinazioni che fanno di lui un uomo fortissimo, solido, di quelli che non demordono mai, di una tempra unica, vecchio stile. 
Prima, a Hollywood, si faceva una fatica boia, era tutto più manuale, sembra niente, ma senza tutta la tecnologia di oggi, anche gli attori avevano da lavorare  E c’era tanta ambizione, perché per fare l’attore, a Hollywood, devi puntare in alto, la stessa ambizione che in un nano secondo poteva trasformarsi in noia, se non davi il massimo.
Ora, che appartiene a un altro tempo, ha fatto nuovamente salti mortali, conciliando un mondo passato con il presente. Rimanendo il grande Duvall, quello di Apocalipse now, de Il Padrino. Il cinema, dunque, ha subito un trasloco d’identità, ma la bravura di questo “giovanotto” e la disciplina sono immutabili. È il motivo per cui, nonostante i tempi e i cambiamenti inevitabili, rimane uno dei migliori attori di sempre.
Presente nella nota rivista Cowboy e Indians, ringrazia dalla sua pagina Facebook 
“Sono onorato di essere presente in Cowboy e Indians e grato per la possibilità di dare vita a personaggi potenti.
Voglio esprimere la mia sincera gratitudine a Greg Brown e a tutta la squadra della rivista Cowboys and Indians, nonché a ognuno di voi per il continuo supporto. Grazie a tutti.”
Un mito vivente che ho apprezzato maggiormente nel film L’L’assoluzione”. (True Confessions, Usa 1981) al fianco di un altro mito, Robert De Niro.
“Los Angeles, 1948, due fratelli di origine irlandese hanno scelto strade opposte. Desmond, interpretato da Robert De Niro, fa il prete, mentre Robert Duvall, nei panni di Thomas, è un poliziotto incaricato di indagare sull’omicidio di una prostituta. Le indagini conducono verso l’arcidiocesi, e le strade dei due fratelli s’incrociano: niente sarà facile. Tratto da un romanzo di successo, “Verità confessate” di John Gregory Dunne, “L’arcidiocesi” è un bel noir, relativamente poco visto, che sembra tagliato e cucito intorno ai due protagonisti.”
Duvall ha vinto un Oscar per il ruolo di Mac Sledge nella film “Un tenero ringraziamento” (1983), ma è stato candidato altre sei volte. Ha fatto parte di cast stellari come quelli di “Apocalypse now” , “Quinto potere”, “Il Padrino”, “The Giudge”
Meraviglioso anche in John Q,, nei panni di un tenente vecchio di mestiere che si scontra con un giovane capitano, Ray Liotta, in cerca di gloria.
Ed è lui a seguire poi il caso e a risolverlo, “prendendo” Denzel Washington (protagonista del film) con tutta l’ammirazione di Liotta.
E come non ricordarlo nei panni di Tom Hagen, figlio adottivo (mai legalmente) di Don Vito Corleone (Marlon Brando). È avvocato e consigliere della famiglia mafiosa americana dei Corleone. Affabile e gentile, è la voce della ragione all’interno della famiglia. Il romanzo e il primo film stabiliscono che ha origini tedesco-irlandesi.
Il figlio maggiore di Vito, Saonny (James Caan), fa amicizia con l’undicenne Tom, che vive per strada dopo essere scappato da un orfanotrofio. Quando Sonny porta Tom a casa e chiede che venga accolto, i Corleone lo accolgono come un membro della famiglia. 
Si laurea poi in legge. In questo ruolo emerge un’autostima del personaggio, fatto a pennello per Duvall.
“- Tom Hagen: Al marito di tua figlia diamo un incarico importante?”
– Don Vito Corleone: Mai, diamogli da vivere però teniamolo fuori dagli affari della famiglia.”
Diciamo grazie a quest’uomo straordinario che, con la sua tempra e la sua bravura, conferma l’efficacia delle “vecchie formule”. Un’iniezione vitale procurata dai nuovi valori che non vengono disdegnati ma assorbiti, rendendo il suo stile unico.
Orientamento politico. Duvall è un sostenitore del Partito repubblicano statunitense e si identifica come libertariano e conservatore.

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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.