CIA Campania: “Ora azioni concrete per filiera e per il reddito imprese agricole”
“La Cia-Agritoltori Italiani è in mobilitazione da ottobre 2023, con la grande iniziativa in piazza a Roma. Sono due anni che ha elaborato e portato avanti proposte per evitare questo grande stato di crisi dell’agricoltura”. È la posizione di Raffaele Amore, presidente Cia Campania, consegnata ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa convocata presso la sede di Napoli.
“È arrivato il tempo – ha spiegato – di mettere al centro delle filiere l’agricoltura e, soprattutto, di promuovere azioni concrete verso il reddito dell’impresa agricola.”
Nel corso dell’appuntamento, ‘L’agricoltura italiana: un appello urgente per un piano nazionale straordinario’ sono state presentate le proposte della CIA per il comparto.
Con il Piano Agricolo Nazionale straordinario l’obiettivo di risalire la china.
L’agricoltura italiana, pure colpita da una crisi che per tre anni consecutivi ne ha minacciato le capacità di tenuta, mantiene la sua centralità sia con riferimento all’economia del nostro paese sia in rapporto all’agricoltura degli altri paesi europei. In Italia, hanno ricordato gli organizzatori, l’agricoltura partecipa per circa il 2% al PIL nazionale. Analizzando l’insieme dei settori della produzione agricola e della trasformazione industriale, nel 2022 il valore aggiunto della filiera agroalimentare è arrivato a 64 miliardi di euro: 37,4 miliardi generati dal settore agricolo e 26,7 miliardi dall’industria ali- mentare. In questa configurazione “ristretta”, il comparto rappresenta il 3,7% del valore aggiunto dell’intera economia italiana; inglobando le fasi a valle della produzione alimentare, ossia distribuzione e ristorazione, si arriva al 7,7%, ma se si considerano anche i servizi e le attività neces- sari per far arrivare i prodotti dal campo alla tavola (trasporti, logistica, intermediazione), la stima del peso dell’agroalimentare sul Pil supera il 15,2%.
Numeri importanti sui quali lavorare per migliorare le performance.
Il piano, in sintesi, prevede misure per accrescere il peso economico e la forza negoziale dell’agricoltura all’interno delle filiere, interventi ed idee per incentivare il ruolo e il presidio ambientale svolti dall’agricoltura nei sistemi territoriali.
Fra gli obiettivi del documento quello di collocare l’agricoltura al centro dei processi di mantenimento e sviluppo delle aree interne e rurali del Paese.
Salvaguardare, è altra missione del piano, il sistema di attività sociali vitali per contrastare il processo di abbandono e spopolamento così da consentire la permanenza della popolazione e delle imprese sui territori, in modo particolare aree interne.
Per la CIA fondamentali le misure per consolidare il trend di crescita delle esportazioni Made in Italy.
“Il piano proposto dalla CIA – hanno incalzato gli organizzatori – include la gestione sostenibile delle risorse, dall’irrigazione alla manodopera agricola. La necessità di un approccio chiaro alla gestione delle calamità naturali e delle risorse idriche emerge come priorità, insieme a proposte per incentivare la gestione delle aree interne e ridurre le accise e l’IVA sul gasolio”.
Il direttore Mario Grasso ha chiuso i lavori annunciando i prossimi appuntamenti e la volontà di avviare confronto con le Istituzioni.
“Ci saranno – ha detto – assemblee in tutte e cinque le provincie, un ciclo che si chiuderà con una assemblea a fine Marzo che si terrà a Napoli. Aperti al confronto per evitare altri problemi e costruire soluzioni”.
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