22 Novembre 2024
Teatro

Recensione – ‘La gravidanza…secondo me’: la vita al centro dello spettacolo che arriva dritto al cuore delle donne

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Vivido, reale, intenso ed esilarante insieme. Giusy Freccia torna sul palcoscenico del teatro Oberon di Napoli con uno spettacolo cucitole addosso, di matrice autobiografica. Con la sapiente regia di Lucio Pierri e la collaborazione del giornalista Francesco Russo che ne ha curato le musiche, lo spettacolo ‘La gravidanza…secondo me’, è uno spazio dedicato completamente alla vita. Si tratta di vissuto reale che racconta il mondo delle donne e di ogni figlio di questo mondo, che per sempre avrà un legame con la madre.

Non consiste in un semplice elogio della maternità, ma descrive le traversie del femminile in un contesto sociale che richiede massime prestazioni, farcite da una serie di luoghi e giudizi comuni, non richiesti, anche per chi madre non lo riesce ad essere o non vuole esserlo. Per questo lo spettacolo risulta fortemente inclusivo.

Da sola in scena, senza perdere fiato, Giusy Freccia lascia esplodere il miracolo del divenire in ogni sua forma. Fin dal principio di una gravidanza infatti, una madre nasce insieme al suo bambino e viceversa. Dovrà affrontare tante difficoltà fisiche, tra preconcetti, sbalzi ormonali e impreparazione iniziale, facendo i conti con una nuova realtà di donna che inevitabilmente coinvolge in modo rocambolesco anche la dinamica di coppia e le interazioni con gli altri che la circondano.

Sul palco con gran disinvoltura, l’attrice che ha scritto il monologo che interpreta, sa far sorridere e intenerire di gusto. E’ credibile in ogni momento, e non solo perchè è madre da poco nella vita vera, ma perchè culla questa sua creatura teatrale come si conviene ad un attore che è madre o padre del suo personaggio. Muta voce, tono, registro espressivo, toccando corde ilari e sentimentali in una dimensione scenica che ne esalta valore e potenzialità.

Nell’assistere all’evoluzione del suo personaggio da sposina ignara a madre consapevole, ogni spettatore pensa alla sua dimensione di figlio e viene avvolto da un messaggio ancestrale che scioglie il cuore di ognuno.

Una madre fatica, sopporta, prova ad ironizzare sulla sua gravidanza, ma quando accoglie la propria creatura scopre in sè una forza che è salvifica perchè ricrea il mondo. E lo fa anche quando non può stringere tra le braccia un neonato che abbia il suo stesso Dna. Si è genitori quando si sceglie di abbracciare l’umano del mondo; quando alla parola sacrificio si dà l’inchiostro del tratto delle cose che contano, superando anche il più piccolo ostacolo.

Giusy Freccia in questo spettacolo si abbandona davanti al suo pubblico; lo fa entrare nel suo ‘io’ in evoluzione e mostra a teatro quello che ha imparato negli anni: cavalcare la scena come se l’unica sé potesse essere tanto altro nello stesso tempo.

In un atto unico che non stanca, l’attrice tiene piacevolmente incollato lo sguardo di chi la applaude, sui suoi occhi illuminati dal fuoco dell’arte e dal significato del testo. Presenta note intonate e stonate della vita di una futura-neo mamma, e lo fa con l’incursione di un canto finale che esalta le ottime doti canore della professionista abituata a recitare anche nella dimensione del musical.

La cesura musicale del suo spettacolo è la classica ciliegina sulla torta che confeziona un momento teatrale ad effetto, ma delicato. Scritto dal giornalista Francesco Russo, il brano dedicato ad una nuova vita che saluta il mondo è un messaggio intriso d’amore; una ninna nanna che anche ascoltata da adulti, riporta alla tenerezza dell’infanzia, dei sonaglini stretti tra le piccole dita a stento, mentre papà e mamma ci aiutavano a non farli cadere, purchè ne ascoltassimo il suono.

La gravidanza…secondo me’ è un sipario che si apre su ciò che ci riguarda ognuno: la nascita. Tutti siamo stati generati allo stesso modo; siamo stati insieme principio di gioia e dolore, nutriti da una mamma che chissà quali sogni aveva nel cuore, mentre un padre imparava a sostenerci e sostenerla diventando supporto come meglio poteva e sapeva.

Ben allestito, con l’amichevole partecipazione delle attrici Mery Esposito e Daniela De Vita, la piéce non può che essere applaudita. Condensa insieme tante cose: genuinità, spontaneità, umorismo intelligente, sarcasmo e soprattutto tanta dolcezza, che è ciò di cui abbiamo bisogno per riempire il cuore.


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.