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Matteo Falcinelli, Usa revocano il visto: rinviato rientro in Italia

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(Adnkronos) –
Gli Stati Uniti hanno revocato il visto a Matteo Falcinelli, il 25enne italiano arrestato in modo violento dalla polizia di Miami nello scorso febbraio. A darne notizia è stata la mamma, la signora Vlasta. "Matteo è stato contattato dall’Ambasciata americana a Roma per comunicargli che il Dipartimento di Stato Americano gli ha revocato il visto e, pertanto, se lui dovesse uscire dagli Stati Uniti non potrebbe più rientrare". Matteo e la madre stavano per imbarcarsi in aereo per rientrare in Italia quando hanno appreso la notizia. Solo pochi giorni fa, al giovane era stata concessa dal giudice l'estensione dell'attuale permesso di viaggiare con possibilità per lui di rimanere in Italia fino al 30 giugno 2024. Ora la revoca del visto. "La decisione di legarlo è stata presa per la sua sicurezza" si sono giustificati dalla City of North Miami Beach. In una dichiarazione, ripresa dai media americani, sostiene che Matteo Falcinelli è stato 'incaprettato' con il metodo, vietato da decine di dipartimenti di polizia americani, del cosiddetto 'hogtie', dichiarato potenzialmente letale dal dipartimento di Giustizia dagli anni '90, perché il giovane continuava a battere la testa contro la porta della cella. "La North Miami Beach Police ha agito in accordo con gli standard dello Stato e le regole del dipartimento", prosegue la dichiarazione della città della Florida, che afferma che i video delle bodycam mostrano che Falcinelli si sarebbe "comportato in modo aggressivo" durante l'arresto e mentre veniva trasportato in cella. Nel comunicato si sottolinea che l'arrestato è stato tenuto legato per 13 minuti e che durante questo tempo è stato sempre monitorato. E, infine, si afferma che gli agenti hanno tentato di fargli prestare cure mediche per il taglio al volto che si sarebbe provocato colpendo con la testa le sbarre all'interno dell'auto della polizia dopo l'arresto. La procura di Roma ha aperto un'inchiesta in relazione al caso. Il fascicolo, al momento senza indagati né ipotesi di reato, è stato avviato in seguito alla segnalazione del Consolato. I pubblici ministeri capitolini, coordinati dal procuratore capo Francesco Lo Voi, in attesa di ricevere la denuncia da parte del giovane, in cui si potrebbero ipotizzare i reati di lesioni o tortura, dovranno valutare anche le questioni in merito alla competenza e alla giurisdizione. Sulla vicenda del nostro connazionale, "il console generale ha presentato una nota di protesta ufficiale", ha annunciato nei giorni scorsi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "La nota – indirizzata al Dipartimento di Stato e al capo della polizia di Miami – ha evidenziato l'inaccettabilità di quanto accaduto".  —[email protected] (Web Info)


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