21 Novembre 2024
Attualità

Carceri, Di Giacomo (S.PP.) – Provvedimenti disciplinari contro personale penitenziario

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L’Amministrazione Penitenziaria usa il “guanto di ferro” con i suoi dipendenti e il “guanto di velluto” con i detenuti specie nei confronti degli autori di aggressioni e violenze.

“Il vertiginoso aumento, del tutto ingiustificabile, dei procedimenti disciplinari nei confronti del personale penitenziario, con numeri più alti negli istituti siciliani ma comunque molto diffuso in tutti gli altri, è un ulteriore segnale del grave stato di confusione che pervade l’Amministrazione Penitenziaria che usa il “guanto di ferro” con i suoi dipendenti e il “guanto di velluto” con i detenuti specie nei confronti degli autori di aggressioni e violenze (1200 solo nei primi quattro mesi dell’anno”. Così Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP., che aggiunge: “è accaduto che persino un “mi piace” postato su Facebook e sui social può essere ritenuto offensivo nei confronti della pubblica amministrazione con il rischio di sanzioni disciplinari e pecuniarie da parte dell’amministrazione con l’ulteriore rischio, se si prova ad impugnare al Tar tali decisioni, di perdere la causa e spendere pure soldi in avvocati. I procedimenti disciplinari nella grande maggioranza hanno origine dai turni stressanti di lavoro, accorpamenti nei posti di servizio, che non tengono conto in alcun modo del sacrificio degli agenti costretti a turni anche di 14 ore oltre che a fronteggiare situazioni di rivolte e risse tra detenuti. Senza dimenticare delle migliaia di ore di straordinario non retribuite e delle ferie troppo spesso negate. Ci sono poi altri due aspetti allarmanti: un uso discutibile dei sistemi di video-sorveglianza presenti in istituti, allarmante è che, non solo il personale verrebbe controllato mediante sistemi di video-sorveglianza, ma subirebbe anche delle contestazioni disciplinari, scaturite sempre dalla successiva visione delle immagini estrapolate dagli impianti audio-visivi; sentenze di Tar che impongono all’Amministrazione a concludere il procedimento disciplinare nel termine di complessivi 270 giorni dalla data della notizia. Per tutte queste ragioni – afferma Di Giacomo – dopo il nostro tour tra le carceri innalzeremo il livello di mobilitazione a tutela di tutti i colleghi colpiti ingiustamente da provvedimenti disciplinari”.


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