23 Novembre 2024
PoliticaPolitica Estera

G7, seconda giornata di lavori: si parte con i migranti

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(Adnkronos) – E’ iniziata, con la sessione dedicata alle migrazioni, la seconda giornata di lavori del G7 a Borgo Egnazia. La premier Giorgia Meloni ha dato il via ai lavori, seduta al tavolo tra Joe Biden e Emmanuel Macron. Seguiranno un panel sull’Indo-Pacifico e la sicurezza economica e la sessione, a cui prenderà parte Papa Bergoglio, su ‘Intelligenza artificiale, energia, Africa/Mediterraneo’. In serata l’adozione delle conclusioni del vertice e la chiusura con il concerto di Andrea Bocelli. Il Pontefice decollerà dall’eliporto del Vaticano alle 11. L’atterraggio a Borgo Egnazia è previsto alle 12.30: il Papa sarà accolto nel campo sportivo dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Quindi Francesco si trasferirà in golf car alla residenza riservata dove sono previsti i primi incontri bilaterali. Nel dettaglio, il Papa incontrerà Kristalina Georgeva, direttore generale del Fondo internazionale mondiale; quindi Zelensky, Presidente dell’Ucraina; Emmanuel Macron, Presidente francese; Justin Trudeau, Primo ministro canadese. Al termine, intorno alle 14.05, la Meloni accoglierà ufficialmente il Papa nella corte di Borgo Egnazia cui seguirà la foto ufficiale. Alle 14.15 il Papa parteciperà alla sessione comune e pronuncerà il suo intervento sull’intelligenza artificiale al quale faranno seguito gli altri interventi. Dopo le 17.30 ci sarà una seconda tornata di incontri bilaterali tra il Papa e altri Capi di Stato: Bergoglio avrà un faccia a faccia con il Presidente del Kenya, William Samoel Ruto; con Narendra Modi, Primo Ministro dell’India. Quindi vedrà il presidente Usa Joe Biden; successivamente Lula da Silva, presidente del Brasile; Recep Tayyip Erdogan, Presidente turco; e il Presidente algerino Tebboune. Il Pontefice quindi farà rientro in Vaticano (atterraggio all’eliporto previsto intorno alle 21.15). Il ‘caso aborto’ ha continuato intanto a tenere banco nella prima giornata dei lavori del G7, dopo averne terremotato la vigilia, e così la presidenza italiana ha deciso di correre ai ripari e raccontare la sua versione dei fatti. Senza nascondere l’irritazione verso chi, a detta degli italiani, ha innescato la miccia, col rischio di oscurare un risultato giudicato “storico”, ovvero l’intesa raggiunta sugli asset russi e il fondo di solidarietà per l’Ucraina. “Risultato di cui vado fiera”, ha rivendicato Giorgia Meloni, rimarcando come “non fosse affatto scontato” l’accordo “politico” raggiunto: i nodi tecnici dovranno essere sciolti dal Consiglio europeo di fine giugno e dall’assise dei ministri delle finanze, ma il disco verde dei leader c’è, acceso tra gli ulivi secolari di Borgo Egnazia. —[email protected] (Web Info)


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