Kiev non ha interesse a conquistare Mosca
Putin: “Kiev ci attacca per avere vantaggi nei negoziati”.
Dichiarazione alquanto strana…
“Certo non per conquistare Mosca! Strana dichiarazione: in fondo, Putin riconosce la legittimità politica dell’offensiva ucraina”
Germano Dottori, consigliere scientifico di Limes
“Bruxelles esulta! Le forze armate di Kiev sono penetrate in territorio russo per oltre 30 chilometri. Putin, tigre di carta, sta mostrando tutta la sua debolezza. Avanti così. L’Ucraina può vincere la guerra e obbligare Mosca alla resa e alla restituzione del Donbass e della Crimea. Bene. Cerchiamo di capire meglio. Intanto quando si adopera la parola “Kiev” bisognerebbe tirare un trattino e aggiungere “Nato”. Sì, perchè è la Nato che è entrata in Russia e il suo prestanome Zelensky combatte con le armi (offensive) che gli sono state abbondantemente fornite dai paesi Nato, compresa l’Italia. In prima linea sul “fronte russo”, poi, c’è la legione straniera ucraina, dove, ci scommetto, non pochi saranno, ben camuffati, guerrieri americani, inglesi e francesi e anche italiani. Quindi “Kiev-Nato” mi sembra più corretto. Ora ci si può chiedere quali siano le motivazioni che hanno spinto Zelensky a questa incursione. Conquistare abbastanza territorio russo da poter immaginare una sorta di baratto? Mosca, cioè, restituisce Donbass e Crimea e Kiev restituisce, a sua volta, il territorio russo conquistato? Se è così, è strategia folle. Intanto i russi continuano ad avanzare nel Donbass e non hanno dirottato truppe nella regione di Kursk per far fronte all’ invasione ucraina. E poi, Napoleone docet, ricordiamo che la Russia ha una superfice di 17. 000.000 km2 circa, quindi prima di cantare vittoria dopo un’incursione di alcune decine di chilometri, ce ne vuole…..Conquistare – seconda ipotesi – la centrale nucleare russa nei pressi di Kursk per dimostrare al mondo la fragilità del dispositivo militare russo e ottenere finalmente un appoggio diretto e incondizionato della NATO, USA in primis? Se è così, è anche una strategia molto pericolosa, che obbligherà la Russia a una risposta tremenda. Magari ispirandosi ai bombardamenti alleati della Seconda guerra mondiale, i “carpet bombing” (bombardamenti a tappeto) dove non si badava certo alle vittime civili. Non i 3 o 4 morti (sempre troppi, ovviamente) che causa il drone finito contro il condominio di Kiev. Durante la battaglia di Normandia – solo un esempio tra molti altri – ci furono 30.000 vittime civili e grandi città come le Havre o Caen furono completamente rase al suolo. Vogliamo proprio che l’escalation militare arrivi a questi livelli e magari anche oltre? E possibile che a Bruxelles abbiano tutti perso la testa? Con questa UE, questa Nato, questi bellicisti leader europei , da von Der Leyen a Macron, questa Russia, questo Putin, questo Zelensky ne vedremo delle belle, anzi delle brutte, delle bruttissime. E la nostra Europa ne sarà la principale vittima. Mentre l’talia è sempre più coinvolta nella guerra, nonostante Tajani continui pateticamente a ripetere che le nostre armi non vengono utilizzate per attaccare la Russia. Chi lo certifica, Zelensky? E voi vi fidate?” Domenico Vecchioni, storico e già ambasciatore d’Italia
“Quando si parla di guerra, di bombardamenti, di avanzate o ritirate non sono mai belle notizie.
Ma quello che sta accadendo nella regione russa di Kursk non è nulla di diverso da quanto accade dal 24 febbraio del 2022: l’Ucraina si sta difendendo dall’invasione russa, decisa in violazione da tutte le regole internazionali, da Putin.
Non serve uno stratega per capire che da parte Ucraina questa mossa è utile: in prospettiva alleggerisce la pressione militare nelle altre zone sotto attacco russe, mette in difficoltà Putin sul piano interno perché deve giustificare almeno a chi gestisce il potere con lui questo disastro e da una carta all’Ucraina da provare a giocare ad un tavolo del futuro e auspicabile negoziato per far valere il principio che ognuno deve rientrare nei suoi confini.
Quindi mi sembra molto ipocrita la discussione se le armi date anche dall’Italia possono essere utilizzate in una guerra che resta tutta difensiva. L’azione ucraina è rispettosa del diritto internazionale, e per quanto ci riguarda siamo nel pieno rispetto della nostra Costituzione.
Tutte le guerre alla fine si chiudono o con una schiacciante sconfitta militare di una delle parti o con un trattato di pace.
La Russia non è riuscita e non riuscirà a conquistare Kiev, l’Ucraina non è interessata a conquistare Mosca, quindi si arriverà necessariamente ad un trattato di pace, ed interesse di tutti, prima di tutto degli ucraini e di chi comunque combatte, che questo arrivi prima possibile. Bisogna solo che al tavolo di pace ci sia anche Putin che la guerra l’ha iniziata, che ha legiferato per annettere il 30% del territorio Ucraino, anche quello ancora non occupato, e che continua ogni giorno a bombardare i civili in modo sistematico. Fino a che questo non accade, l’Italia deve continuare a lavorare per una soluzione diplomatica, ma non uscire della gruppo dei Paesi che continuano a sostenere l’Ucraina nella sua difesa e possibilmente farlo a testa alta e schiena dritta.” Ettore Rosato, Azione
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