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Carceri, Di Giacomo (S.PP.) – La stagione delle rivolte e sequestri di agenti continua; rimozione ed avvicendamento immediati del Capo Personale DAP

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“Rivolte in poche ore nelle carceri di Cassino e Frosinone, ancora un agente penitenziario sequestrato, questa volta a Biella: tutto secondo il “copione” del film già visto e rivisto in questa lunghissima estate con il personale penitenziario trattato da attore non protagonista persino da giornali, media e tv che non scrivono e parlano più dell’emergenza carceri, distratti dal Festival del Cinema di Venezia”. Così Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, per il quale “dovrebbe essere chiaro a tutti che la gestione del personale penitenziario non esiste più, sicuramente tutta concentrata nell’ “operazione Albania” con gli agenti italiani che andranno lì ad occuparsi delle nuove strutture volute dal nostro Governo e in media in tre a sorvegliare un immigrato clandestino. A questo punto chiediamo la rimozione e l’avvicendamento immediati del Capo Personale del Dap. Accade infatti – aggiunge Di Giacomo – che piuttosto che pensare alla nomina dei direttori e comandanti nelle numerose carceri che ne sono privi e che soprattutto in questa fase di rivolte, risse, aggressioni al personale e suicidi di detenuti ne hanno assoluto bisogno, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ricorre a comandanti in missione con una spesa molto superiore all’indennità normale del direttore”. “Anche questo è l’esempio della totale confusione che regna nella gestione dei 190 penitenziari italiani, negando risorse finanziarie persino per affrontare problemi di emergenza acuta ma aprendo la cassa a spese di cui la Corte dei Conti dovrebbe chiedere ragione. È una situazione – aggiunge – ancor più intollerabile per il personale penitenziario che sta subendo il più alto numero di aggressioni e violenze, deve fronteggiare rivolte, risse tra gruppi di detenuti mentre il sottosegretario Del Mastro si limita ai selfie, alle pacche sulle spalle e ai sorrisi. Il Ministro Nordio dovrebbe avere chiaro il polso della situazione che ha una sua specificità nella carenza degli organici e subisce una differenza scandalosa tra indennità del personale con incarichi dirigenziali tra l’altro scelto con discrezionalità e tutto il resto del personale. Di qui l’urgenza di rimettere al centro, prima di tutto, le problematiche del Corpo legate a condizioni di reale sicurezza, se si vuole realmente affrontare l’emergenza dei penitenziari. Il segnale che chiediamo dalla Premier Meloni è uno solo: allontanare chi ha responsabilità di questa situazione intollerabile per i servitori dello Stato e i cittadini sbeffeggiati dai detenuti con spettacoli su ticktock diventati questi ultimi l’unico interesse dei media”.


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