USA, corsa alla Presidenza tra dibattiti televisivi e gatti
I dibattiti elettorali americani hanno il loro fascino .
Come già scritto in un precedente articolo, proprio sulla comunicazione politica di Trump e la Harris, la metafora è ricorrente in entrambi.
Ecco il punto di vista di Domenico Vecchioni, storico e già ambasciatore d’Italia
“Non so quanto i grandi – e blindatissimi – dibattiti televisivi tra i candidati alla presidenza possano influenzare le scelte elettorali degli americani. Ogni elettore in realtà vede nel proprio leader il “vincitore” del dibattito, indipendentemente dall’andamento della discussione. Difficilmente cambierà idea in base ai risultati del confronto. Stabilire chi abbia “vinto” il dibattito, mi pare impresa vana, perché ognuno scambia i propri desideri con la la realtà e vede ciò che vuole vedere. Ci sono certo gli istituti di sondaggio. Ma non ci conterei troppo, perchè spesso e volentieri sono politicamente orientati. Dibattiti poi che si tengono troppo lontani dalla scadenza elettorale. Da qui a novembre possono verificarsi tanti importanti eventi, questi sì suscettibili di convincere gli indecisi. Rimane la competizione oratoria, lo show personale. Ma anche in questo caso non sembra ci sia stato grande spettacolo. Regole troppo rigide, poca spontaneità, troppa tensione. I candidati del resto hanno volato abbastanza basso e non hanno fatto altro che sciorinare una serie di promesse di ciò che farebbero se fossero eletti, senza però precisare come, quando, dove e soprattutto, con quali risorse finanziarie. Molto meglio sarebbe stata una classica “tribuna elettorale” col candidato presidente che si sottopone al fuoco di fila delle domande dei giornalisti…”
E poi ci sono i gatti che, con molta probabilità, non sono affatto indigesti.
“Tutti ridere delle affermazioni di Trump secondo cui in alcune zone gli immigrati clandestini hanno mangiato carne di cane e di gatto.Tutti a dire che Trump è pazzo, dice cose inverosimili. Io non so se quello che ha detto sia vero o meno. So però che in diversi paesi (Cina, Vietnam, Corea del Sud, Indonesia ecc) si mangia carne di cane e di gatto. A Cuba, durante il “Periodo Speciale”, quando dopo la caduta dell’Urss, nel paese si soffriva letteralmente la fame, scomparvero tutti i gatti del paese… Quindi, ripeto, non so se Trump abbia detto una cosa vera, certamente non ha detto una cosa inverosimile.”
ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !  
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.