24 Novembre 2024
Cronaca

Candido Montini ucciso a Garzeno, svolta dal Dna? Sospetti su minore interrogato in caserma

Condividi

(Adnkronos) – Un minorenne è stato portato in caserma a Como per essere interrogato in merito alla morte di Candido Montini, 76 anni, ucciso a coltellate il 24 settembre scorso a Catasco di Garzeno.  La svolta potrebbe essere legata alla recente scelta dei militari di procedere con il prelievo a tappeto del Dna degli abitanti della piccola frazione, un'intuizione investigativa già usata per il delitto di Yara Gambirasio e più di recente per l'omicidio di Sharon Verzeni.  Montini, ex consigliere comunale di Garzeno, è stato ucciso nella sua casa di Catasco, il 25 settembre scorso con diverse ferite da arma da taglio al collo e all'addome. L'uomo, vedovo, con due figli, viveva da solo ed era titolare di un negozio di alimentari della cittadina. A trovarlo morto e a dare l'allarme era stato il fornaio del paese che, avendo visto la sua bottega chiusa, era andato a cercarlo a casa.  —[email protected] (Web Info)


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]