Magazine

Sanità, Salutequità: “Lea a rischio anche da gennaio 2025”

Condividi

(Adnkronos) – La Manovra 2025 mette 50 milioni di euro l'anno tra 2025 e 2030 per aggiornare i Lea, cioè le prestazioni erogate gratuitamente o dietro pagamento di un ticket da parte del Servizio sanitario nazionale, e le relative tariffe. Ma a essere in bilico ancora oggi, dopo oltre un lustro, è la stessa possibilità dei 'tariffari' di entrare in vigore all'inizio del prossimo anno. Sono i contenuti di un articolo pubblicato nel sito di Salutequità, che riprendono un'intervista di Tonino Aceti, presidente del 'laboratorio italiano' per l'analisi dell'andamento e dell’attuazione delle politiche sanitarie, a 'Il Sole 24 Ore'. "Negli anni si sono accumulate risorse – si legge nel sito – Al 31 dicembre 2023 l'ammontare dei finanziamenti previsti dalla legge per l'aggiornamento delle tariffe di protesica e specialistica legato al Dpcm del 2017 è stato pari a 3,046 miliardi, a cui si aggiungono 400 milioni destinati a un ulteriore aggiornamento, per un totale di 3,446 miliardi". Sono "miliardi dati alle Regioni a fronte di nessuna prestazione Lea aggiuntiva garantita ai cittadini sul territorio nazionale", sottolinea Aceti che ricorda la lettera firmata dal Ragioniere generale dello Stato e inviata al ministro della Salute quando si decise l'ultimo slittamento al 2025. Una proroga a cui il Mef era nettamente contrario. "In un passaggio cruciale di quella missiva – spiega il presidente di Salutequità – si sottolinea come l'adozione del decreto tariffe sia fondamentale per ridurre le disuguaglianze anche a fronte di una mobilità sanitaria monstre. Per questo il Ragioniere generale aveva chiesto a Schillaci di rendere indisponibili quelle risorse, pari a 631 milioni per il 2024 e a 781 milioni a decorrere dal 2025, fino al loro effettivo impiego per le finalità indicate dalle norme e limitatamente agli impatti finanziari associati". L'urgenza di creare un meccanismo di aggiornamento dei Lea è reale, frutto anche della continua innovazione che caratterizza i servizi sanitari, le tecnologie e i bisogni di salute. "Nel corso dell'ultimo anno – rileva Aceti – secondo la Corte dei conti la Commissione Lea ha proseguito nell'esame delle richieste di aggiornamento pervenute tramite il portale del ministero della Salute da parte di società scientifiche, Ordini professionali, Regioni e aziende sanitarie per approvarne 9 isorisorse e 12 che comportano oneri per la finanza pubblica. La Commissione ha quindi formulato due proposte che sono confluite nella complessiva proposta di aggiornamento del Dpcm 12 gennaio 2017. Però perché il via libera sia formalizzato occorre attendere l'entrata in vigore del decreto interministeriale che definisce le tariffe massime. Rinviato più volte, appunto, fino alla scadenza del 1° gennaio 2025". Una data a rischio, su cui la stessa Manovra di bilancio potrebbe riservare sorprese. —salute/[email protected] (Web Info)


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]