15 Gennaio 2025
Magazine

E’ morto Furio Colombo, il giornalista aveva 94 anni

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(Adnkronos) – E' morto Furio Colombo. Il giornalista si è spento questa mattina all'età di 94 anni "assistito dalla moglie Alice e dalla figlia Daria". Ne ha dato notizia la famiglia in una nota in cui si riferisce che i funerali si svolgeranno al Cimitero Acattolico di Roma domani, mercoledì 15 gennaio alle 15. "Intensissima la sua attività di giornalista – ricorda la nota – che lo ha visto inviato della Rai e corrispondente dagli Stati Uniti, editorialista di Repubblica, direttore de L’Unità, fondatore del Fatto Quotidiano. Parlamentare per tre legislature per i Ds, L’Ulivo e il Pd. Ha svolto un’intensa attività culturale come autore di testi letterari e cinematografici e diretto per tre anni l’Istituto di Cultura di New York, nonché titolare di cattedra alla Columbia University. Ha svolto anche incarichi aziendali prima alla Olivetti e poi come Rappresentante Fiat negli Stati Uniti". Protagonista del mondo dell'informazione scritta e parlata e della vita culturale per sette decenni, Furio Colombo è stato particolarmente attento ai mutamenti sociali e culturali contemporanei. Grande conoscitore del mondo statunitense, con memorabili cronache sull'America del presidente John Fitzgerald Kennedy, sulla guerra in Vietnam e sulla presidenza di Richard Nixon finita con lo scandalo Watergate, nella sua vasta produzione saggistica ha analizzato in particolare il rapporto tra realtà e mezzi di comunicazione, con notevole attenzione all'influenza esercitata dalla televisione sull'opinione pubblica. Dirigente della Olivetti in Italia e negli Stati Uniti (1955-64), in seguito responsabile dei programmi culturali della Rai (1965-72), Furio Colombo ha realizzato numerosi servizi giornalistici e documentari su avvenimenti politici di diversi paesi del mondo. Presidente della Fiat Usa (1989-94) e direttore dell'Istituto italiano di cultura di New York (1991-94), è stato direttore responsabile de "La rivista dei libri" (edizione italiana di "The New York review of books"). Docente presso varie università (Bologna, Columbia University di New York, dove ha insegnato giornalismo internazionale, Berkeley in California), Colombo ha collaborato con numerosi quotidiani e periodici ("La Stampa", "La Repubblica", "The New York Times", "Panorama", "L'Europeo", "L'Espresso") e dal 2001 al 2005 è stato direttore del quotidiano "l'Unità", affiancato da Antonio Padellaro. Dopo avere lasciato "l'Unità" nel 2008, Colombo è stato tra i fondatori insieme a Marco Travaglio e Padellaro de "Il Fatto Quotidiano" di cui è stato editorialista fino al 2022, curando anche la rubrica quotidiana "A domanda rispondo", dove generalmente affrontava temi politici proposti dai lettori. Furio Colombo ha svolto anche attività politica. E' stato eletto deputato per il gruppo Democratici di Sinistra-L'Ulivo (1996-2001), poi senatore nella lista dei Democratici di Sinistra (2006-08) e rieletto nella lista del Pd nel 2008. È stato autore della legge sul Giorno della Memoria della Shoah, che si celebra ogni anno il 27 gennaio ed è stato presidente della Commissione Permanente della Camera dei Deputati per i Diritti Umani.  Furio Colombo, che per un periodo ha usato lo pseudonimo di Marc Saudade, era nato a Châtillon, in Valle d'Aosta, il 1° gennaio 1931. Laureato in giurisprudenza all'Università di Torino, alla metà degli anni Cinquanta iniziò un'attività parallela tra pratica in avvocatura e partecipazione alla scrittura di programmi culturali della Rai, come vincitore di concorso insieme a un gruppo di giovani intellettuali come Umberto Eco, Gianni Vattimo e Piero Angela.  Con Eco, destinato a diventare filosofo, semiologo e scrittore di fama mondiale, Colombo ha sempre mantenuto un solido legame intellettuale, come da lui stesso ricordato: "Siamo entrati insieme alla Rai; abbiamo creato insieme il Dams, il Dipartimento di arte musica e spettacolo presso l'università di Bologna, la prima disciplina del genere in Italia; e sempre insieme, con altri intellettuali ed Elisabetta Sgarbi, abbiamo fondato la casa editrice La Nave di Teseo; e abbiamo avuto assieme al grande storico francese specialista del Medioevo Jacques Le Goffe l'incarico di preparare un 'Dizionario del comportamento universale': con lui c'è stato un lavoro e un contatto continuo, ravvicinato o a distanza, durato per tutta la vita". Proprio grazie all'avventura intellettuale vissuta insieme a Umberto Eco, nei primi anni Settanta Furio Colombo è stato tra i primi professori a contratto del corso di laurea in Dams all'Università di Bologna, dove ha insegnato Linguaggio radiotelevisivo tra il 1970 e il 1975. La vastità dei suoi interessi culturali lo ha portato anche ad assumere la condirezione di "Nuovi Argomenti", rivista fondata da Alberto Moravia, e la direzione "Architettura, Cronache e Storia", periodico fondato dall'architetto Bruno Zevi. Nel 1972 partecipò al film "Il caso Mattei" di Francesco Rosi, interpretando il ruolo dell'assistente e traduttore di Enrico Mattei (Gian Maria Volontè) fondatore dell'Eni.  Giornalista professionista dal 1967, Colombo fu autore dell'ultima intervista rilasciata da Pier Paolo Pasolini, che fu pubblicata da "La Stampa", allora diretta da Arrigo Levi, il giorno prima dell'omicidio dello scrittore e regista, avvenuto nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975. L'articolo fu intitolato "Siamo tutti in pericolo": Pasolini esprime una profonda preoccupazione per la deriva autoritaria e la perdita dei valori democratici in Italia, denunciando l'omologazione culturale e l'influenza negativa dei mass media sulla società. Colombo è stato anche corrispondente dagli Stati Uniti per "La Stampa" e per "La Repubblica", di cui fu editorialista.  Colombo è stato presidente nazionale di "Sinistra per Israele", associazione che si pone il compito di "contrastare i pregiudizi antiisraeliani, antisionisti e talora perfino antisemiti che albergano anche in una parte consistente della sinistra italiana". Vincitore di numerosi premi giornalistici, nel 1990 era stato insignito dal presidente della Repubblica dell’onorificenza di Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. Furio Colombo è autore di numerosi saggi: "L'America di Kennedy" (Feltrinelli, 1964; ristampato da Baldini Castoldi Dalai, 2004), "Da Kennedy a Watergate: quindici anni di vita americana" (Sei, 1974); "Aspetti della comunicazione visiva nelle società industriali" (Cooperativa Libraria Universitaria, 1975); "Rabbia e televisione. Riflessioni sugli effetti imprevisti della tv" (Sugarco, 1981); "Il Dio d'America: religione, ribellione e nuova destra" (Mondadori, 1983); "Confucio nel computer. Memoria accidentale del futuro" (Nuova Eri-Rizzoli, 1995); "Ultime notizie sul giornalismo. Manuale di giornalismo internazionale" (Laterza, 1995); "Il candidato: la politica senza il potere" (Rizzoli, 1997); "La vita imperfetta. Cronache di un cambiamento" (Nuova Eri-Rizzoli, 1999); "Il libro nero della democrazia. Vivere sotto il governo Berlusconi" (Baldini e Castoldi, 2001; in collaborazione con Antonio Padellaro); "America e libertà. Da Alexis de Tocqueville a George W. Bush" (Baldini Castoldi Dalai, 2005); "Ci sarà un'Italia. Dialogo sulle elezioni più importanti per la democrazia italiana" (Feltrinelli, 2006; in collaborazione con Romano Prodi); "Post giornalismo. Notizie sulla fine delle notizie" (Editori Riuniti, 2007); "La fine di Israele" (Il Saggiatore, 2007); "La paga. Il destino del lavoro e altri destini" (Il Saggiatore, 2009); "No. Brevi interventi in Parlamento 2008-2011" (Sigismundus, 2011); "Contro la Lega" (Laterza, 2012); "Il paradosso del Giorno della memoria. Dialoghi" (con Athos De Luca e Vittorio Pavoncello, Mimesis 2014); "Clandestino. La caccia è aperta" (La nave di Teseo, 2018); "La scoperta dell'America" (Aragno, 2020); "No. L'opposizione di uno" (La nave di Teseo 2021); "Sulla pace. La guerra in Ucraina e l'eterno dilemma" (con Vittorio Pavoncello, Aliberti, 2022). Ha inoltre pubblicato il romanzo "Privacy" (Nuova Eri-Rizzoli, 2001). —[email protected] (Web Info)


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