Sanremo 2025, terza serata: il mito Duran Duran oscura tutto il resto. Tra i giovani trionfa Settembre
Terza serata di Sanremo dedicata alle donne con tre co-conduttrici, l’una diversa dall’altra, ma comunque semplici e donne della porta accanto. Le ha precedute il folk pop di Eduardo Bennato che ha aperto la kermesse con un po’ di sonorità della Napoli ricca di fermenti, attiva musicalmente negli anni d’oro ‘70-‘90. L’artista purtroppo mette in evidenza qualche sbavatura, superata dall’ingresso nel vivo della gara big, aperta da Clara, abbigliata in stile pseudo vittoriano. Il look è superbo e la canzone si insinua nelle orecchie con il ritmo che vuole dar colore anche a questa terza serata. La bellezza ed eleganza di Brunori Sas, capovolge l’atmosfera presentando all’Ariston il vero testo autorale del Festival, forse il più bello e particolare rispetto agli altri portati in gara. Il talento di Sarah Toscano, 18enne in erba, regala una esibizione migliore di quella della prima serata. Ha una energia pazzesca questa giovane cantante, unita alla semplicità della sua tenera età. Noi la promuoviamo perché di lei si sentirà parlare in futuro! L’intervento del piccolo esperto del Festival, Samuele Parodi, dimostra che Sanremo lo si ama fin da piccoli, e che se si è cresciuti a pane e note nella settimana santa della musica italiana, da adulti ed anziani si continuerà ad amare il Festival in modo profondo, come parte della storia della propria vita musicale. “Senti fai una cosa, conduci te”, gli dice Carlo Conti, che esaudisce il desiderio di Samuele, facendogli presentare Massimo Ranieri, ex gloria sanremese, ma ologramma in questo Festival. Ranieri, che si vede solo sul palco del teatro di Sanremo, sfoggia una vocalità stratosferica che ci fa perdonare anche la scarsa bellezza del testo scritto per lui da Tiziano Ferro! L’armonia della musica viene poi messa in risalto dal Teatro Patologico, che attribuisce al ritornello “La vita è musica”, il senso del Festival: evidenziare l’unicità di ogni essere umano, che è canzone speciale nel ritmo dell’universo. Noemi ed Olly cantano in modo potente. Piacciano o no, sono artisti validi che nella loro perfetta canzone sanremese portano “il compitino a casa”, con canzoni melodiche che non dispiacciono. Olly poi è l’idolo delle più giovani! Il mito dei Duran Duran è lo scacco matto messo a segno da Conti, che riporta nella città ligure un gruppo che fatto la storia degli anni Ottanta. Quarant’anni dopo ritornano al Festival ed è subito un tuffo nel passato. Questa serata sanremese è tutta loro!
Per chi da giovane o bambino degli anni Ottanta li ascoltava, erano dei miti. Simon Le Bon rappresentava per tutte l’eroe senza macchia per cui le ragazzine urlavano e si dimenavano. Che dire poi della rivalità con gli Spandau Ballet che nel solco New Romantic ci ha portati a sognare a colpi di canzoni! I Duran Duran, nonostante qualche scivolone di intonazione, oscurano tutto il resto in questa serata che brilla della loro luce e conquistano il Premio città di Sanremo, consegnato dalle mani di Conti in persona.
La gente che dopo l’esibizione grida ‘Carlo uno di noi’, non si sbaglia nel rilevare quanto il direttore artistico 2025 sia davvero l’amico della porta accanto. Per le strade sanremesi commercianti e cittadini ci ripetono proprio questo: “Con Conti siamo tornati a un festival di classe”, asciutto, disinvolto e autentico. È tale la genuinità anche della canzone dei Coma Cose, Cuoricini, che sta diventando sempre più familiare e condizionerà l’hype futuro.
Se Checco dei Modá si sforza a cantare a causa della caduta di lunedì scorso dietro le quinte dell’Ariston, Tony Effe mostra una tranquilla coscienza nel cantare il suo pezzo già amato dai teenagers che gli hanno perdonato l’inversione musicale compiuta a questo Festival. Il premio dato ad Iva Zanicchi per la sua carriera è un tributo dovuto ad una signora della musica che oltre a dedicarsi alla canzone, ha padroneggiato i palchi come attrice e conduttrice, diventando amica del popolo italiano.
Si ritorna subito dopo alla gara con Irama, vestito con una maglietta spaziale per intonare il suo brano ‘Lentamente’. Irama è un artista che piace molto alle mamme italiane, ponendole in sintonia con le figlie. Il suo pezzo che è tutto chitarra ha accenti dati dalla voce del cantante che inneggia all’amore che lentamente svanisce. Nello stesso mood ballad si resta con Gabbani, ex rivelazione sanremese ed oggi professionista acclarato e con l’ultimo big in gara per il giovedì di Rai uno, Gaia, si procede alla chiusura del televoto che vede in classifica provvisoria, ed in ordine sparso:
- Coma_Cose – “Cuoricini”
- Brunori SAS – “L’albero della vita”
- Irama – “Lentamente”
- Olly – “Balorda nostalgia”
- Francesco Gabbani – “Viva la vita”
Il Leone d’argento di Sanremo spetta invece a Settembre, trionfatore tra le nuove proposte, sull’avversario Alex Wyse con la canzone ‘Vertebre’.
ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !  
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.