15 Febbraio 2025
Musica

Sanremo 2025, serata cover: trionfano le super voci di Giorgia e Annalisa

Condividi

L’inizio della penultima serata del festival di Sanremo è stato affidato all’elegante verve di Geppi Cucciari, la prima donna che in questo festival rispetto alle colleghe della serata precedente, semplicemente annunciando la kermesse alla vecchia maniera, come si faceva negli anni 50, è riuscita a colorare effettivamente con la sua presenza, l’introduzione della serata dei duetti. Il superospite su cui Carlo Conti aveva puntato, Roberto Benigni, che ha annunciato contemporaneamente alla sua presenza al festival il ritorno anche su Rai1, è stata un’operazione più commerciale che culturale. Benigni questa volta rispetto rispetto al passato, non ha impattato sul palco dell’Ariston. La riconoscibilità del premio Oscar per quanto abbia dato lustro alla 75esima edizione del festival, non è riuscita a dare singolarità all’evento iniziale. Il boom di presenze nella città dei fiori, 130.000, registrato nella giornata del 14 febbraio, è dovuto anche alla serata dei duetti che coinvolge oltre agli artisti in gara, moltissimi cantanti e musicisti che al Festival hanno iniziato la propria carriera. La curiosità multi generazionale è dunque quella di ascoltare canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana, riarrangiate e riproposte dai propri beniamini della musica futura. Una versione un po’ più rock battistiana di ‘Fiori rosa fiori di pesco’ di Rose Villain con Chiello prova a rivitalizzare un classico della canzone italiana, con effetto rumorosamente assordante. I due giovani si sono impegnati, ma il sodalizio non ha sortito effetti gratificanti per l’udito. Un ingessatissimo Mahmood compare sul palco e ci fa capire che a volte è meglio che ciascuno faccia il proprio mestiere, ovvero che i cantanti restino tali e non prendano il posto di eventuali presentatori. Di Giorgia one show Woman ne nasce una ogni tanto! Francesco Renga intona in maniera precisa il suo ‘Angelo’, ma Checco dei Modá non riesce a stargli dietro dopo l’infortunio alla costola. Purtroppo pur essendo rimasto in gara al festival, fa fatica a cantare; questo solo per problemi di salute. Sfavillante nel suo Roberto Marras, Geppi Cucciari reca sulla gonna del proprio abito tutti i nuraghi della sua Sardegna. Stupenda la versione a cappella di ‘The Sound of Silence’ intonata da Clara con il volo la musica diventa una cassa armonica animata contemporaneamente dalla voce che sembra trarre respiro delle canne di un organo suonante. Noemi partecipa in duetto con Tonia effe ed intonano tutto il resto è noia di Franco Califano il giovane sia nella canzone sanremese che nella cover ricorda un grande paroliere romano. Canta Califano con misurata intonazione e tanto cuore che batte sulla forza della voce di Noemi. Altra coppia di rivali in gara è quella tra Francesca Michelin e Rkomi che scelgono di cantare al piano ‘La nuova stella di Brodway’. L’esecuzione buona, non spicca però il volo. La vera star di questa serata è Topo Gigio che intona ‘Volare’, simbolo del Festival con una eccellente vocalità che ruba la scena anche a Lucio Corsi. Il giovane cantautore opta per l’operazione giocosa e vincente che risulta originale e geniale! Serena Brancale ed Alessandra Amoroso intonano in atmosfera ricercata da jazz club ‘If I ain’t got you’ e tutta la loro professionalità si palesa in una vocalizzazione colorata e caparbia. La ballad di Cristina Aguilera intonata da Irama e Arisa, ‘Say Sonething’ è qualcosa che nell’essere sussurrato risulta stratosferico data la presenza di una delle voci femminili italiane più belle che esistano. Arisa fa miracoli col suo canto e Irama diventa una fisarmonica che prende forma in canto. Gaia porta a Sanremo un po’ di bossanova, seguendo l’intenzionalità interpretativa della canzone ‘La voglia, la pazzia’, appartenuta ad Ornella Vanoni, questa volta suonata con Toquinho. Il primo momento danzante dell’Ariston è legato all’interpretazione di rossetto e caffè cantata da Sal da Vinci insieme ai The Kolors. L’Ariston intona tutto il ritornello della canzone partenopea che ha scalato le classifiche italiane negli ultimi tre mesi perché risulta ancora una volta coinvolgente. La “furbata” di Marcella Bella è cantare da sola un capolavoro del fratello Gianni ‘L’ emozione non ha voce’, che poi è colui che l’ha resa la cantante di cui ricordiamo la versione migliore. Il talento dei Twin Violins meritava di essere valorizzato di più, e a pensarlo è stato Carlo Conti che al duo di musicisti ha fatto suonare un assolo diventato virale. L’omaggio rap a Pino Daniele, firmato Napoli, vede Rocco Hunt in coppia con Clementino. Insieme i due rapper hanno intonato ‘Yes I know my Way’ dal vivo, proprio per ricordare l’ultima volta che Pino li aveva chiamati sul palco con lui ad un concerto, per intonare questo pezzo prima di morire. La voce finale di Daniele fa venire i brividi nella mancanza di una grande professionalità. Che grinta! Sotto tono il duetto Tricarico – Gabbani che non splendono per intonazione! Giorgia ed Annalisa presentano ‘Skyfall’ con un effetto matrioaka di voci che rompono il tetto del cosmo in acuto. Con un’altra cover avrebbero però stravinto. Però che qualità! Simone Cristicchi sceglie la solennità della voce di Amara per intonare ‘La cura’ di Battiato a cui l’artista dona teatralità alla sua maniera! L’amore nel giorno di San Valentino è marea che si fa canto di velluto tra le pieghe babeliche del mondo. Sarah Toscano esibisce solo voce con gli Ofenbach, ma non emoziona. I Coma cose ripropongono con Johnson Righeira ‘L’estate sta finendo’, declinata in modo sanremese. Ci piace questa versione piano e voce che al ritmo dei Righeira dona intensità. La delicatezza è Joan Thiele che con Frah Quintale ha rivisitato “Che cosa c’è’ di Gino Paoli rendendola davvero un pezzo originale ed intimo. Nulla di che anche la collaborazione falk di Olly con Goran Bregovic, grande musicista che dona al testo di De André il valore che Olly intendeva far arrivare in modo tangibile. Fusion accattivante quella tra Elodie ed Achille Lauro, sensuali ed ammiccanti nella esecuzione di ‘A mano a mano’, mescolata con ‘Folle città’. Massimo Ranieri e ‘I neri per caso’ sono la vera chicca della serata con la cover di ‘Quando’. L’artista napoletano magnifica la storia della musica della sua città con una combinazione semplice ma deliziosa. Tiromancino, Ditonellapiaga e Willy Peyote propongono un altro omaggio a Califano con ‘Un tempo piccolo’, capolavoro cantautorale esaltato più da Ditonellapiaga che da Peyote. L’omaggio a Lucio Dalla di Brunori Sas, Dimartino e Riccardo, conferma il gusto musicale sopraffino di Sas, che fa musica per passione di creare qualcosa sempre di nuovo. Originale il duetto Fedez – Marco Masini con ‘Bella Stronza’, rielaborata in mood emozionale. Cristiano De André e Bresh cantano ‘Creuza de ma’ come ritmo ancestrale, e Neffa con Shablo, Gué, Tormento e Joshua con ‘Amor de mi vida’ ed ‘Aspettando il sole’ si tramutano in disk jockey all’Ariston.

La serata delle cover, dopo la lunga carrellata di esibizioni viene vinta da Giorgia ed Annalisa, in gara con il brano di Adele ‘Skyfalls’.


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.