UCRAINA – RUSSIA. L’odio non si placa

A febbraio 2022, quando iniziò l’invasione russa dell’Ucraina, una vecchietta, mentre sfilavano i carri armati, disse davanti a una telecamera: “Meglio morta che sotto i russi”.
“Al di là dei metodi sbrigativi di Trump, al di là di come finirà questa guerra, si sono persi di vista i rapporti storicamente consolidati fra russi e ucraini. Sono rapporti di odio totale. Un odio che si sviluppa verso la fine degli anni Venti del secolo scorso.
L’Ucraina era un enorme granaio a cielo aperto. Stalin ebbe la bella pensata di accentrare l’economia: i terreni agricoli privati passavano sotto il controllo dello Stato e tutti i prodotti della terra dovevano essere ammassati per il bene del popolo. Ai contadini ucraini questa cosa non piacque per niente. Produrre grano e consegnarlo allo Stato (praticamente ai russi) provocò enormi resistenze. Stalin decise di vincere le resistenze alla sua maniera.
Nel 1930 e 1931 Stalin fa deportare circa 2 milioni di contadini ucraini nei gulag della Siberia.
I contadini rimasti cercano di sopravvivere evitando di consegnare tutto il raccolto allo Stato, trattenendone un poco per sé. Questo non va bene a Stalin che scatena persecuzioni feroci verso i contadini ucraini.
Nel giro di una decina di anni scompaiono dai 5 agli 8 milioni di ucraini, assassinati, confinati nei gulag e mai tornati, o semplicemente morti di fame.
Si dice che in ogni famiglia ucraina c’è il ricordo di almeno un morto a causa dei russi.
Forse gli ucraini, dopo l’invasione russa, si erano illusi di potersi vendicare vincendo la guerra. Una guerra che ormai è persa e deve finire, ma ci vorranno generazioni prima che l’odio si plachi.”
Marco Nese, giornalista e scrittore
E Zelensky rifiuta ogni accordo.
“Violento scontro verbale Trump-Zelensky nello studio ovale della Casa Bianca. Evento inedito, sconcertante, preoccupante, dalle conseguenze imprevedibili. Una domanda preliminare peraltro s’impone. Perché Zelensky è andato a Washington? Eppure gli americani erano stati chiari. O vieni per firmare l’accordo sulle terre rare (primo passo distensivo verso un possibile cessate il fuoco) o è inutile fare il viaggio. Perché allora Zelensky ha voluto fare il viaggio, sapendo che non avrebbe firmato? Si rende conto il presidente ucraino che per il suo paese è follia pura rinunciare all’appoggio militare americano ? Anche in questo caso Trump è stato chiaro: volete continuare la guerra? Bene, fatelo però senza di noi, noi vogliamo la pace. Discorso che riguarda anche noi europei: volete inviare truppe in Ucraina? Bene, ma non contate sulla copertura aerea (e atomica) della NATO, che senza il volere degli USA non muove un dito. E gli europei cosa rispondono? Invece di affiancare l’iniziativa di pace di Trump con qualche vigorosa azione diplomatica o quanto meno passi politici distensivi, decide di mostrare i muscoli, di varare nuove sanzioni contro la Russia, annunciando pomposamente di voler creare un fantomatico “esercito europeo” in grado di confrontarsi con la Russia. Ma si rendono conto i dirigenti europei che con la loro politica bellicista stanno minando le basi della stessa UE, che di fronte a un eventuale acuirsi della guerra potrebbe andare in frantumi? Si rendono conto che senza la NATO l’Europa sarebbe quanto mai vulnerabile? Mi pare insomma che si stia facendo di tutto per affossare l’iniziativa di Trump, portata avanti, è vero, con metodi non tradizionali, a volte spicci e rozzi, ma pur sempre indirizzati verso un’auspicabile finalità: la pace. Se fallisce Trump, se l’America si stacca dall’Europa e dalla Nato, cosa rimane? Qual è l’alternativa? Intanto Putin se la ride di cuore…”
Domenico Vecchioni, storico e già ambasciatore d’Italia
ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !  
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.