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Napoli sotto l’acquazzone vince a Genova

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Partita fortemente influenzata dal campo pesante nel secondo tempo dopo l’interruzione per un forte acquazzone.

Ha retto per un tempo il Genoa, passando in vantaggio al 20′ e capitolando a quattro minuti dalla fine del tempo regolamentare. Una partita ben giocata sino a quando la partita è stata sospesa per impraticabilità del campo al 14′ del secondo tempo a causa di un vero e proprio nubifragio. Alla ripresa del gioco il Napoli ha fatto prevalere la maggiore esperienza nel gestire una partita complicatissima e porta a casa i tre punti grazie alle reti di Ruiz e allo sfortunato autogol di Biraschi.
Juric fa partire Hiljemark dal primo minuto, per dare quella sostanza a centrocampo mancata totalmennte contro l’Inter. Veloso gioca più basso, compito difficilissimo il suo, fare il regista e contrastare gli inserimenti centrali di Allan e soci.

Il Napoli fa gioco, il Genoa cerca di restare compatto, restando corto soprattutto tra difesa e centrocampo per evitare le praterie concesse a Milano con l’Inter.
Dopo il primo squillo di Piatek al 9′ che sfrutta un errore in disimpegno della difesa, con un tiro dal limite a lato, il Genoa rischia di capitolare al 12′, ma la fortuna lo assiste: Insigne sfrutta un buco nel centrocampo rossoblù e colpisce il palo, sulla respinta Mario Rui sbaglia tutto.

La difesa genoana fa muro davanti a Radu: sia Romero sia Criscito si immolano a respingere le conclusioni avversarie.
Il Genoa capisce che c’è margine, soprattutto a destra, dove Mario Rui comincia a faticare a contenere Romulo, è proprio daì suoi piedi che scaturisce il cross per il colpo di testa di Kouamé che regala un vantaggio insperato alla squadra di Juric: Hysaj non impeccabile nel contenere l’esuberanza del ventenne ivoriano, che fa ammattire persino uno granitico come Koulibaly.

Quando non c’è il legno a proteggere la porta rossoblù ci pensa Radu, che compie un miracolo su Milik al 36′, respingendo da distanza ravvicinatissima dopo un’azione da “coltello nel burro” Insigne-Callejon.
Nella ripresa doppio cambio per Ancelotti: dentro Ruiz e Mertens per gli spenti Zielinski e Milik. Comincia a piovere molto forte e la partita cambia ancora. Juric butta in mischia Omeonga per Veloso, passano pochi secondi e al 14′ il muro d’acqua è tale che l’arbitro Abisso decide di sospendere momentaneamente la partita.

Dopo 13 minuti di pausa le squadre tornano in campo, ma il prato del Ferraris è ingiocabile in larghe parti. Il Genoa non riesce più a essere efficace nel contenimento e nelle ripartenze, complice proprio il campo pesante, ma anche la pressione del Napoli che con i cambi si è fatta molto più efficace.

Passano solo due minuti dalla ripresa del gioco e proprio uno dei nuovi entrati pareggia: la difesa rossoblù viene sorpresa da un colpo di tacco di Mertens per Ruiz che arriva dalle retrovie e di sinistro insacca.

Il Napoli ora spinge sull’acceleratore, sfruttando meglio il campo pesante. Nel Genoa è il solo Kouamé a fare da riferimento per le azioni offensive, ma manca di malizia nella gestione della palla, inciampando nelle pozzanghere.

All’86’ la capitolazione: calcio piazzato di Mario Rui, mischia in area di rigore, sfortunata deviazione di Biraschi nella propria porta.

Genoa: Radu, Biraschi, Romero, Criscito, Romulo (89′ Pandev), Hiljemark (78′ Mazzitelli), Veloso (58′ Omeonga), Bessa, Lazovic, Piatek, Kouamé.

A disposizione: Russo, Gunter, Lopez, Lapadula, Rolon, Pereira, Lakicevic, Medeiros, Zukanovic.

Allenatore: Juric

Napoli: Ospina, Hysaj (81′ Malcuit), Albiol, Koulibaly, Rui, Callejon, Allan, Hamsik, Zielinski (46′ Ruiz), Milik (46′ Mertens), Insigne.

A disposizione: D’Andrea, Karnezis, Malcuit, Ruiz, Ounas, Luperto, Mertens, Maksimovic, Rog, Ghoulam, Diawara.

Allenatore: Ancelotti

Arbitro: Abisso di Palermo

Reti: 20′: Kouamé; 62′ Fabian Ruiz; 86′ Biraschi (aut.)

Ammoniti: Bessa, Omeonga, Criscito, Mazzitelli (G); Malcuit (N)

Spettatori: paganti 7361, incasso 204.425, 18.004 abbonati, 177.837 euro la quota gara.


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Antonio De Falco

Giornalista pubblicista. Laureato in Ingegneria Gestionale. Scrivo perché il mondo non è ancora compiuto e le storie non sono state raccontate tutte: l'abilità di scrivere è nell'immaginare che i fatti continuano ad accadere e che esistono ancora infinite storie.