25 Novembre 2024
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INTERVISTA – ‘Te perdono’, il nuovo singolo di Teresa Moccia presentato a Casa Sanremo

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Napoli, 4 feb. – E’ vivace tanto da colorare la sua vita di musica e spigliatezza. Così si presenta Teresa Moccia, cantante e conduttrice tv di origini casertane, impegnata attualmente a Sanremo nel proporre il suo inedito ‘Te perdono’. Una lunga carriera alle spalle iniziata da piccola, spinge oggi l’artista partenopea a presentarsi nella vetrina più importante della musica italiana con un singolo melodico e in lingua napoletana.

Reduce dal successo del contest canoro ‘Sanremo canta Napoli 2018’, in cui è arrivata finalista, Teresa Moccia, il cui talento viene scoperto in fase infantile quando vince ‘Il Pierino d’oro’ di Enzo Nuzzo, si prepara a cavalcare l’onda della musica di Casa Sanremo offrendo una sua interpretazione contemporanea dell’amore.

Solare e bellissima, Teresa ha conquistato letteralmente i palinsesti delle tv campane e nazionali: nel 2007 dopo il programma ‘I Raccomandati’ con Carlo Conti, è approdata da Rai1 a Rai2 con ‘Cuore di mamma’ condotto da Amadeus. Ospite anche del contenitore Rai ‘Buone notizie’, arriva alla conduzione di programmi su reti partenopee in cui si parla di bellezza, musica e calcio.

Madrina di importanti eventi come la kermesse ‘Ragazza Cinema Ok’, di M. Civale, Teresa Moccia non ha occhi che per la musica che, come ci rivela in questa intervista, la fa sognare.

– Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, sosteneva Goethe. Quali sono i testi e gli artisti che hanno modellato la tua passione artistica?

Ho iniziato il mio percorso con la canzone italiana da bambina, ad 8 anni. La mia infanzia si è colorata più di musica che di giochi, tanto che il regalo più bello me lo fece mamma Maria con il ‘Canta tu’. Da lì la scoperta di un talento formato sulla scia di una famosa interprete italiana, ineguagliabile a mio avviso. La cantante a cui sin da piccola mi sono ispirata é Anna Oxa, tanto che al programma tv ‘I raccomandati’ vinsi proprio con “Un’emozione da poco”. La Oxa era il mio modello di riferimento anche da un punto di vista scenico oltre che vocale. Poi la vita professionale mi ha portato a nuove conoscenze, nuovi incontri artistici. La voglia di sperimentare, il voler identificarmi in ciò che al meglio esprimeva la mia anima non mi hanno mai abbandonata e devo dire che la musica partenopea é stata ciò che ha toccato le mie viscere  più profonde,  che nessun altro è stato capace di raggiungere.

– Il canto é respiro dell’anima, ma occorre come quest’ultima educarlo al buono e bello. Come hai cercato di costruire mattone su mattone il tuo sogno, trasformandolo in carriera?

Credo che per un lavoro artistico in cui prevale l’arte e la passione non esista un punto d’arrivo. Cantare è quindi nutrire di continuo l’anima. Questo il mio obiettivo principale di ogni giorno; alla base deve esserci tanta passione ma anche determinazione, studio e molta umiltà. A scuola, non posso mai dimenticarlo, portavo con me semplicemente il ‘Tv sorrisi e canzoni’ che nascondevo tra i banchi pur di riuscire a imparare i testi delle canzoni a memoria… questo per dire che la passione a mio avviso è il motore di tutto. In molti dicono che in me ci sia anche la bravura, quindi inizio a camminare con fiducia, anche se le strade sono tortuose e ripide per i tanti fattori che non sto qui a spiegare. Ad oggi sono in viaggio per costruire un mio percorso di cui sono contenta. 

– Sei napoletana, di conseguenza porti con te un bagaglio musicale importante che ti ha permesso di accedere alla tv, aprendoti perfino le porte della kermesse Sanremese quale finalista di Sanremo Cantanapoli 2018. Possiamo parlare di un punto d’arrivo o di partenza per questa tua stagione musicale?

E’ sicuramente un insieme di entrambe le cose. La musica napoletana è nel mio destino: a soli 16 anni ho cantato la sigla del ‘Festival di Napoli’ su Rete4. Questa esperienza mi ha portato a partecipare qualche anno più tardi all’Accademia della canzone italiana di Sanremo. A marzo poi ho iniziato il mio tour personale incentrato sull’interpretazione dei pezzi classici della canzone napoletana, che fa parte di me, tanto che ho scelto di lanciare un singolo in lingua napoletana.

– Sanremo è lo specchio dei nostri tempi. Presenterai un tuo inedito ‘Te perdono’, intonato nei live del Palafiori. Il brano fortemente melodico rappresenta una controtendenza musicale rispetto la proposta artistica della 69esima edizione del Festival, diversificata nelle sue forme espressive. Come mai questa scelta? Da quali istinti nasce ‘Te perdono’?

Inutile negare che sono felice di essere a breve nella città dei fiori, in cui ritornerò a distanza di 5 mesi. Questa volta durante la kermesse del festival nella magica Sanremo al Palazzo Palafiori farò ascoltare il mio inedito ‘Te perdono’. La canzone  nasce dalla voglia di abbattere il muro dell odio; è piena di voglia di far comprendere che nonostante si possa non condividere un determinato comportamento, ci può essere un punto di incontro. In questo caso il brano parla di
due persone che si sono unite ma anche divise, con la promessa di ritornare ad esistere solo se il loro sarà vero amore e il vero amore “saglie n’ cielo e attuorn a luna s’ne va.. Ti fa volare”, come intono.

– Conduttrice oltre che cantante. Dopo Sanremo, come e dove incontrerai il tuo pubblico?

Gli impegni dopo Sanremo saranno tanti. Il 15 febbraio sarò al Teatro Gelsomino di Afragola omaggiando la canzone classica del repertorio partenopeo e non solo. Sarò protagonista anche di vari programmi televisivi campani e concerti nelle piazze del sud Italia. Insomma, canterò ed intratterrò il pubblico cercando di emozionarmi ed emozionare.Per quanto riguarda la conduzione ti svelo una cosa buffa! Devi sapere che io da piccola prima di tuffarmi nel brano per interpretarlo al ‘Canta tu’, facevo la presentazione di introduzione e mi divertivo un mondo. Questa verve é innata come la musica , che ha prevalso su tutto.

– Essere artisti cosa significa oggi per te? È un valore aggiunto o una discriminante emotiva?

L’arte è sempre un valore aggiunto. Sono poliedrica per inclinazione; amo lanciarmi in nuove esperienze artistiche che mi mettano alla prova insegnandomi nuove cose…sarà per questo che non disdegno di essere cantante e conduttrice televisiva.

– Il Monito umano e professionale di Teresa Moccia?

Ho un unico monito che abbraccia la mia vita interamente: la musica è il nutrimento per la mia anima!


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.