‘Il giorno più bello del mondo’, Alessandro Siani trionfa ai botteghini con il suo bambino magico
Napoli, 5 nov. – Cinque giorni di programmazione ed è già successo al botteghino per l’ultimo film di Alessandro Siani. ‘Il giorno più bello del mondo’ conquista il primo posto con oltre 3,1 milioni di euro di incassi.
Se un film come quello di Siani compete sul podio con Joker e Maleficent, mega produzioni internazionali, un motivo c’è. La storia di Arturo Meraviglia è una favola moderna carica di sogni e magia. Il mondo dell’arte e del teatro in particolare, accompagna il filo conduttore della trama, introdotta da una romantica espressione: “Li vedi quelli sul palcoscenico? Sono artigiani che costruiscono gioia pura negli occhi e nei cuori delle persone. Questa è la missione da non dimenticare, neppure da grande quando avrai 30 anni e più”.
Così inaugura il ‘Meraviglia Show’, tramutato da Arturo da produzione teatrale di successo in agenzia di spettacolo con un unico comico di punta ‘Pochi pochi’ (abilissimo ed esilarante Giovanni Esposito), a caccia di un tormentone per far ridere il pubblico e di una tournée che gli procuri lavoro e soldi, cose che nella vita di Arturo Meraviglia scarseggiano e non poco!
Ad accompagnare Siani sul set sono volti noti della recitazione Made in Naples: Gianni Ferreri e Benedetto Casillo, sono con Giovanni Esposito, il vero elemento di forza del film. A loro spetta il merito di essere ‘maschere della comicità’, rispetto alla classica battuta da cliché in cui spesso cade Siani, ghettizzando il napoletano medio con frasi idiomatiche poco forbite che puntano a diventare tormentoni espressivi, garantendogli la giusta e larga fetta di pubblico ricercata.
La magia dello spettacolo che fa proferire al pubblico la classica frase di stupore: “Ma come fa?”, piace alle famiglie campane ed italiane che portano al cinema i bambini per assistere alla storia di Rebecca e Gioele, due fratellini lasciati in eredità adottiva ad Arturo che da impresario squattrinato si ritrova ad essere improvvisamente genitore adottivo di due figli cresciuti in un facoltoso collegio svizzero e decisamente ben educati rispetto ai suoi modi da guascone.
Gioele è il bambino magico che letteralmente innamora sul grande schermo. I suoi silenzi, i suoi occhioni blu, fanno presa sulle platee. Con il classico super potere della telecinesi, il piccolo sposta oggetti e crea vere magie, tanto da diventare “caso umano” da essere studiato scientificamente da una dolcissima Stefania Spampinato.
Il fantasy film consacra la bravura dei due piccoli attori Leone Riva e Sara Coccia, ben diretti dal Siani regista, che letteralmente fa meraviglie in tal senso con i due bambini.
Piace l’idea di ambientare l’intero film a Napoli, di parlare della diversità in modo più ampio e concreto con idee comiche vincenti. Gentilezza d’animo e morale accompagnano l’ennesima storia cinematografica di Siani che cresce umanamente e professionalmente, restando però ancora ingabbiato nel suo personaggio degli esordi: il napoletano medio che sguazza nell’inceppo espressivo destando ilarità.
Il successo però arriva per il ‘regista abusivo’, come ama autodefinirsi in prima persona Alessandro, e tra favola e love-story con lieto fine, cattura il gradimento di tutti i grandi che desiderano tornare bambini e dei bambini che hanno voglia solo di essere amati e protetti per imparare a sognare in grande.
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