Territorio

Caiazzo Bene Comune e l’impianto sportivo di San Giovanni e Paolo

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IMPIANTO SPORTIVO DI SAN GIOVANNI E PAOLO DA OLTRE 30 ANNI MAI ENTRATO IN FUNZIONE, IL COMUNE ACCENDE UN NUOVO MUTUO DI 569 MILA EURO PER SISTEMARE LA STRUTTURA POLIVALENTE MA LA MINORANZA SBOTTA: “UN ALTRO DEBITO SULLE SPALLE DEI CAIATINI PER POI ABBANDONARE ANCORA IL CENTRO NEL DEGRADO? NON SAREBBE OPPORTUNO TERMINARE PRIMA LE TANTE OPERE INCOMPIUTE?”

A Caiazzo si progetta il futuro”: così replicava il consigliere Alfonso Mondrone, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, alle perplessità espresse dal capogruppo di minoranza Michele Ruggieri in relazione all’ennesimo mutuo, per l’importo di 569 mila euro, che il Comune si appresta a contrarre per ripristinare l’impianto sportivo di San Giovanni e Paolo.

“Una storia infinita quella del campo sportivo, già costato circa un miliardo di vecchie lire e mai entrato in funzione. Iniziato circa 33 anni fa, nel 1987, con un progetto costato circa mezzo miliardo di lire a cui venivano sommati nel 2002 altri 235 mila euro per riparare i danni causati nel corso degli anni dai vandali e dall’incuria. Gli ultimi lavori venivano realizzati nel 2008 ma, appena due anni dopo, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico redigeva una stima di lavori di manutenzione per 19 mila euro, lievitati a 36 mila con una seconda stima sempre a firma dell’UTC nel 2018. Ma lo scorso novembre la Giunta deliberava un nuovo intervento di “manutenzione straordinaria, valorizzazione ed adeguamento dell’impianto sportivo polivalente” per un importo di 569 mila euro. Ora, noi comuni mortali ci chiediamo quale futuro stiamo progettando?”.

A porsi qualche interrogativo sull’azione amministrativa posta in essere dall’attuale maggioranza è il gruppo di opposizione Caiazzo Bene Comune.

“Siamo assolutamente d’accordo sull’esigenza di non abbandonare l’impianto sportivo di San Giovanni e Paolo ma riteniamo più logico affidare a privati (cooperative e/o imprenditori) attraverso un project financing i lavori e la gestione dello stesso. Prevedere, infatti, somme così elevate a debito quando la situazione finanziaria del Comune è tutt’altro che florida e, per giunta, con l’incognita della gestione ci appare quantomeno imprudente.

Se la situazione finanziaria del comune non fosse critica, non si sarebbe arrivati a chiedere ai cittadini di anticipare per intero la somma della costruzione dei loculi (ceduti poi a terzi), o ad utilizzare, in modo illegittimo, i ricavi della raccolta differenziata per la costruzione del parco giochi per bambini in Caiazzo (le economie sulla raccolta differenziata possono essere utilizzate solamente per ridurre la tassa sui rifiuti) o ancora a lasciare abbandonato l’ambulatorio veterinario presso l’ex mattatoio i cui lavori di adeguamento dell’importo di 12-15 mila euro non vengono realizzati in quanto, come scrive il Vice Sindaco Antonio Ponsillo “il costo stimato è di non poco rilievo considerando le problematiche che esistono sul territorio comunale”, continuano i rappresentanti della minoranza.

“Delle due questioni l’una: o si dice che il Comune può contrarre mutui e si realizzano quindi le opere pubbliche (cimitero, strade poderali, sistemazione condotte dell’acqua ecc), e si completano soprattutto quelle incompiute esistenti sul territorio,  o si dica molto più sinceramente che non ci sono le risorse necessarie, alla luce anche del pericolo di dissesto finanziario a cui potrebbe condurre l’imminente decisione circa l’esecutività dell’ingiunzione di pagamento per 1,2 milioni di euro per i lavori realizzati presso il cimitero comunale dalla ditta D’Angelo Costruzioni.

Oggi si parla di un nuovo mutuo di circa 600 mila euro e vogliamo continuare a contrarre debiti, ad assistere ai valzer dei vari tecnici con relative parcelle, per progetti faraonici destinati poi all’abbandono e al degrado?”, si chiedono i consiglieri Michele Ruggieri, Marilena Mone e Mauro Carmine Della Rocca.

“Il capogruppo di maggioranza Alfonso Mondrone riferisce che il Comune può contrarre mutui fino a 4 milioni di euro ma è bene ricordare che la contrazione di un mutuo è comunque un ulteriore debito a carico dei cittadini che può risultare utile quando si realizzano strutture produttive, e non già quando si costruiscono cattedrali nel deserto, soprattutto se poi rimangono incompiute, inutilizzate e abbandonate”, conclude il gruppo Caiazzo Bene Comune.


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